giovedì 27 settembre 2012

Assam, bracconieri scatenati attaccano tre rinoceronti nel parco di Kaziranga

Almeno tre rinoceronti sono stati attaccati dai bracconieri nel nord est dell'India negli ultimi due giorni per prelevare il famoso corno ricercato per i presunti poteri afrodisiaci. Lo riferisce oggi l'agenzia Pti. Due animali sono morti, mentre un terzo è in gravi condizioni per le profonde ferite. Gli incidenti sono avvenuti nel parco nazionale di Kaziranga, nello stato dell'Assam, dove vivono protetti gli ultimi esemplari di rinoceronte unicorno indiano, una specie in via di estinzione in tutta l'Asia. Da diversi giorni, la riserva è allagata a causa delle inondazioni che hanno devastato gran parte dell'Assam e che hanno costretto gli animali a uscire dal loro habitat e trovare scampo sulle alture. Il direttore del parco, Sanjiv Bora ha detto che una femmina é stata trovata morta stamattina nell'area di Dolomara. Il corno e altre parti del corpo considerate preziose dai bracconieri erano stato rimosse. Ieri, i guardiaparco avevano trovato un'altra femmina in fin di vita a causa del dissanguamento causato dal taglio del corno e di parte di un orecchio. Poche ore prima un'altra carcassa era stata trovata in una zona diversa della vasta riserva, anche questa priva del prezioso corno. Dall'inizio di quest'anno almeno 15 rinoceronti sono già stati uccisi dai bracconieri nel parco di Kaziranga. Dopo gli incidenti, diversi dimostranti di associazioni studentesche e partiti politici hanno inscenato un sit-in di protesta bloccando un'autostrada. Accusano il governo dell'Assam di non essere in grado di proteggere il patrimonio faunistico. Qualche giorno fa, i bracconieri erano entrati in azione anche in un zoo dell'Uttar Pradesh uccidendo un esemplare di tigre del Bengala di sei anni approfittando dell'assenza dei guardiani durante la pausa pranzo. Come per i rinoceronti, anche le tigri sono molto ricercate in alcuni Paesi asiatici, tra cui la Cina, per i loro poteri terapeutici, in particolare per quanto riguarda l'impotenza

sabato 22 settembre 2012

Pakistan, ministro pachistano offre 100 mila dollari per chi uccider autore film blasfemo in Usa

Dopo il venerdi' di sangue, il mondo islamico ha vissuto un'altra giornata di proteste e tensione culminata con la scioccante proposta di un ministro del Pakistan di piazzare una taglia di 100 mila dollari sulla testa dell'autore del film anti-Islam diffuso su YouTube. E se anche i killer provenissero dalle file dei talebani o di Al Qaida, e' stato il suo appello, sarebbero i benvenuti. Nonostante il coro di denunce contro la pellicola blasfema, non si calma la rabbia dei musulmani, che anche oggi sono scesi in piazza in Nigeria, Pakistan, Gerusalemme est, Francia, Germania e Svizzera, ma per fortuna senza la violenza che ha caratterizzato la giornata festiva di ieri. E' rimasta ovunque la massima allerta per le ambasciate e sedi diplomatiche statunitensi e francesi. In particolare, nella citta' nigeriana settentrionale di Kano, a maggioranza musulmana, migliaia di manifestanti hanno marciato scandendo slogan del tipo ''Morte all'America, a Israele e ai nemici dell'Islam''. Cortei anche nella citta' pachistana di Lahore e nella capitale Islamabad, dove per il terzo giorno consecutivo i dimostranti hanno cercato di entrare nella ''zona rossa''. Proprio dal Pakistan, dove ieri sono morte 26 persone negli scontri, e' arrivato oggi l'annuncio shock del ministro delle Ferrovie, il controverso politico pashtun Ghulam Ahmed Bilour, pronto a dare una ricca ricompensa (soprattutto per gli standard di vita pachistani) a chi uccidera' il produttore del film amatoriale ''L'innocenza dei musulmani''. Da quanto si e' capito, ma il caso e' ancora avvolto dal mistero, uno dei produttori sarebbe un copto cristiano, Nakoula Basseley Nakoula, che vive in California. Il ministro, da tempo al centro delle polemiche per la disastrosa gestione della rete ferroviaria pachistana, ha annunciato la taglia durante una conferenza stampa a Peshawar. ''Voglio mostrare che non siamo disposti a tollerare queste cose'', ha tuonato, aggiungendo che ''puo' servire anche da monito per coloro che commettono blasfemie''. ''E chiedo anche ai talebani o ai fratelli di Al Qaida di partecipare a questa nobile azione'', sono state le farneticanti parole del ministro, che ha assicurato che se solo ne avesse l'occasione ucciderebbe con le sue stesse mani il responsabile di una tale blasfemia. La dichiarazione ha creato scompiglio nel suo partito, il secolare Awami National Party (ANP) al potere nella provincia pashtun di Khyber-Pakhtunkhwa, e che e' di solito nel mirino di quegli stessi talebani ai quali si e' appellato Bilour. Subito dopo la scoperta del video blasfemo, due comunita' tribali in Afghanistan avevano annunciato una taglia sulla testa del produttore di cinque milioni di afghani, ovvero 72 mila euro.

giovedì 20 settembre 2012

India, sciopero nazionale commercianti contro supermercati stranieri

I piccoli commercianti indiani sono scesi oggi sul sentiero di guerra contro la decisione del governo di autorizzare l'ingresso dei supermercati stranieri come l'americana Wal-Mart, considerati una minaccia per la sopravvivenza di milioni di negozi a gestione familiare e ambulanti. I partiti dell'opposizione insieme alle associazioni di categoria hanno organizzato una serrata nazionale e diverse manifestazioni contro il piano di liberalizzazione e l'aumento del 12% del prezzo del gasolio. L'adesione e' stata piu' forte nelle roccaforti della sinistra, come a Calcutta e nello stato del Gujarat guidato dagli indu-nazionalista del Bharatya Janata Party (Bjp), partito corteggiato dal gotha dell'industria indiana. Mentre e' stata piu' ''a macchia di leopardo'' nel resto del Paese. A New Delhi gli uffici e i trasporti pubblici sono rimasti aperti. Scarsissima la partecipazione popolare ai comizi. Molto piu' accese sono state invece le manifestazioni a Bangalore e Chennai dove la paralisi e stata completa con scuole e uffici chiusi. Sono stati bruciati anche dei pupazzi raffiguranti gli 'Fdi', gli Investimenti Esteri Diretti che il governo ha autorizzato fino a un tetto del 51% nella proprieta' di negozi multimarca. L'associazione nazionale dei commercianti Cait, la principale sigla della categoria, ha detto di aver raggiunto l'obiettivo di 50 milioni di negozianti in sciopero. Il piccolo commercio in India e' ancora composto per la stragrande maggioranza da ''kirana'', piccoli negozi di quartiere in cui si vende di tutto e che sono gestiti da una famiglia. Nonostante la presenza di grandi magazzini indiani, come quelli di Future Group o Reliance, non c'e' ancora una presenza diffusa di supermercati, soprattutto alimentari. Da diversi anni i colossi come l'americana Wal-Mart o la francese Carrefour bussano con insistenza alle porte del mercato indiano e dalla sua quota crescente di consumatori benestanti. Wal-Mart, in societa' con il re dei telefonini Bharti, ha gia' messo un piede ma solo nell'ingrosso. Finora il governo, guidato dal Congresso di Sonia Gandhi, un partito tradizionalmente pro- poveri ha resistito alle pressioni. Lo scorso dicembre aveva gia' introdotto la riforma per poi ritirarla dopo una settimana dopo un fuoco di critiche e la minaccia di un partito regionale di abbandonare la maggioranza, come e' avvenuto invece ora. ''Se arrivano le grandi catene straniere per noi e' la rovina, chiuderemo tutti come e' successo in altri Paesi dove sono arrivati i supermercati'' ha detto all'ANSA un commerciante di artigianato del Kashmir in Janpath, popolare strada dove si comprano i souvenir, ma oggi deserta. ''Non e' vero che la merce costera' meno, perche' gia' oggi i prezzi sono piu' alti negli shopping malls'' ha aggiunto. Il neo ministro delle Finanze P.Chidambaram ha escluso una marcia indietro e anche una crisi di governo (''abbiamo molti amici''). Ha poi accusato i sindacati di creare un danno economico. La Confindustria indiana (Cii) ha calcolato che la serrata abbia causato perdite per 2,25 miliardi di dollari, mentre la Borsa di Mumbai ha chiuso in ribasso dello 0,79%.

lunedì 10 settembre 2012

Protesta anti diga, contadini piegano governo del Madhya Pradesh

Un gruppo di contadini indiani dello stato centrale del Madhya Pradesh, da 17 giorni immersi con l'acqua fino al collo, per protestare contro una diga sono riusciti a piegare il governo. I coraggiosi manifestanti hanno infatti ottenuto oggi dal ''chief minister'' Shivraji Singh Chouhan la promessa di risarcimenti per le loro terre sommerse e anche la rassicurazione che il livello del bacino artificiale non sara' ulteriormente alzato.
L'annuncio e' stato dato in diretta dalle televisioni indiane che da diversi giorni stanno seguendo l'originale sit-in pacifico chiamato ''Jal Satyagraha'' nel distretto di Khandwa.
'Tenendo presente la situazione attuale abbiamo deciso di ridurre il livello a 189 metri dal precedente 190.5 metri - ha detto Chouhan in una conferenza stampa in cui ha anche sottolineato le conseguenze della decisione. Secondo lui, 20 mila ettari di campi non potranno essere irrigati, mentre per la produzione di energia elettrica si tratta di una perdita di 120 megawatt.
La diga Omkareshwar, al centro delle proteste, e' stata costruita sul fiume Narmada interessato da circa 10 anni da un mega progetto idrico che ha comportato la scomparsa di decine di villaggi e sollevato l'opposizione degli ambientalisti e difensori dei diritti delle popolazioni indigene.

Arrestato all'aeroporto di New Delhi con una scimmietta nelle mutande

 
 Un turista straniero e' stato sorpreso all'aeroporto internazionale di New Delhi con una rara specie di scimmietta nascosta nelle mutande. L'uomo e' stato immediatamente arrestato dalla polizia indiana insieme a due complici. Lo riporta l'agenzia di stampa Pti.
Il caso e' emerso quando gli agenti hanno sottoposto ai controlli di routine tre passeggeri diretti a Dubai con un volo della compagnia indiana Jet Airways.
Con loro grande sorpresa, durante la perquisizione corporale, si sono accorti della presenza piccola scimmia, lunga circa 15 centimetri, celata abilmente nella biancheria intima. Si tratta di una mini scimmia notturna della famiglia ''Slender loris'', diffusa in Asia ma in via di estinzione e quindi nella lista delle specie protette dalle leggi internazionali contro il contrabbando della fauna e flora.
Nel frattempo, il personale dello scalo ha trovato un'altra scimmia dello stesso tipo in un cestino nei pressi del posto di controllo, probabilmente abbandonata dai tre dopo essere stati sorpresi.
Le autorita' aeroportuali hanno quindi allertato un team di esperti di contrabbando di fauna selvatica che ha avviato un'indagine per verificare la provenienza degli animali.

sabato 8 settembre 2012

India e Pakistan aprono frontiera, liberalizzati visti per turismo

India e Pakistan hanno deciso per la prima volta di aprire le frontiere ai turisti dei loro Paesi in una mossa che è vista come una "pietra miliare" nel processo di pace tra le due nazioni rivali. La concessione, per ora ristretta ai gruppi di 10-15 persone, é frutto di un accordo più ampio sulla liberalizzazione dei visti raggiunto oggi a Islamabad tra il ministro degli Esteri indiano S.N. Krishna e la sua controparte Hina Rabbani Khar, secondo quanto riportano i media locali. In base alla nuova intesa, i cittadini indiani e pachistani di oltre 65 anni potranno ottenere un visto all'ingresso nell'unico valico di frontiera di Wagah/Attari. Le nuove norme sulla libertà di circolazione, già annunciate qualche mese fa, permetteranno a milioni di persone di tornare nei Paesi da cui erano fuggiti nella tragica Spartizione del subcontinente indiano nel 1947 dopo la dissoluzione dell'impero coloniale britannico. La distensione tra Islamabad e New Delhi, che hanno combattuto tre guerre sulla questione del Kashmir, è iniziata lo scorso anno dopo un lungo stallo nelle relazioni diplomatiche causato dall'attacco terroristico di Mumbai nel novembre 2008.

martedì 4 settembre 2012

Uttar pradesh vuole vendere diritti Tv del Khumbh Mela

Lo stato settentrionale dell'Uttar Pradesh, uno dei più poveri dell'India e in crisi finanziaria, ha deciso di vendere i diritti televisivi del Kumbh Mela, il famoso pellegrinaggio induista che si terrà a partire dal 2013, per recuperare parte dei costi di organizzazione del gigantesco evento a cui partecipano milioni di fedeli. L'insolita iniziativa ha però creato un'infuocata polemica in India e ha mandato su tutte le furie i gruppi religiosi che si oppongono alla "commercializzaione" della cerimonia sacra considerata una delle più grandi del mondo. "Come è possibile che il governo pensi di fare soldi sfruttando gli eventi religiosi?" si è chiesto scandalizzato il responsabile di Ganga Sena, una delle numerose associazioni religiose coinvolte, citato dai media indiani. "E' come se si vendessero i diritti della Messa di Natale in Vaticano o della festa mussulmana dell'Id alla Mecca. Il governo dell'Uttar Pradesh non possiede il Kumbh Mela e non ha quindi alcun diritto di sfruttarlo economicamente", ha aggiunto. Il mega pellegrinaggio, che si tiene ogni 12 anni, si svolgerà dal 27 gennaio al 13 febbraio nella città di Allahabad sulle rive dei fiumi sacri Gange e Yamuna (e del mitologico Saraswati). Nell'ultima edizione del 2001, circa 40 milioni di persone avevano partecipato ai bagni rituali con enormi costi per l'organizzazione in termini di logistica e sicurezza.