giovedì 6 febbraio 2014

Marò/ Morte pescatori "ci dispiace, ma non siamo responsabili"

Su ANSA

NEW DELHI, 6 FEB - L'accusa di terrorismo "ci fa male, come militari professionisti e come italiani". Un po' imbarazzati davanti alla sfilza di telecamere e sfoggiando le divise di sottufficiali di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone oggi hanno raccontato per la prima volta la loro odissea in India respingendo le accuse di un crimine "di cui non siamo assolutamente responsabili", ma del quale "siamo dispiaciuti molto come uomini di mare". Seduti sotto la veranda dell'ambasciata d'Italia a New Delhi, con i berretti in fila su un tavolo di marmo intarsiato, i due marò hanno parlato del loro ruolo di "agenti di polizia giudiziaria" a bordo della Enrica Lexie, dell'"incontenibile" sostegno degli italiani e di quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del ministro della Difesa Mario Mauro, che insiste sulla loro innocenza. E si sono anche sfogati per le accuse di terrorismo che pendono sulla loro testa e che sono al centro della crisi tra Italia e India. L'incontro con i giornalisti italiani, arrivati a New Delhi per seguire il ricorso presso la Corte Suprema, coincide con un momento cruciale della vicenda giudiziaria finita in un vicolo cieco a causa di quello che anche New Delhi riconosce essere stato "un errore", cioè aver affidato il caso alla polizia anti-terrorismo National Investigation Agency (Nia), obbligata ad applicare leggi draconiane come il Sua Act che prevede la pena di morte. Lunedì sarà "il giorno della verità", secondo l'inviato Staffan de Mistura, che oggi ha di nuovo ribadito le due "linee rosse" dell'esclusione del Sua Act dai capi di accusa e del rifiuto ad accettare altri rinvii, a meno che i due Fucilieri non siano rimandati in Italia in attesa del processo. Sul tema si è anche espressa in maniera chiara il ministro degli Esteri Emma Bonino. "I marò non sono terroristi né pirati", ha detto da Gibuti. Sulla vicenda giudiziaria i due fucilieri non si sono pronunciati, se non per respingere le accuse di aver ucciso i pescatori Jelastine Valentine e Ajesh Binki. "Siamo stati accusati di qualcosa che non abbiamo mai commesso - ha detto Latorre - ma prendiamo atto della perdita di due uomini di mare come lo siamo anche noi". "Anche noi viviamo sul mare - ha aggiunto - siamo cresciuti in città come Taranto e Bari che si affacciano sul mare, siamo anche pescatori, padri di famiglia e uomini, per questo ci dispiace molto. Ma non ci sentiamo assolutamente responsabili, siamo innocenti". I due militari pugliesi hanno poi descritto la loro funzione di "ufficiali e agenti di polizia giudiziaria a bordo delle navi mercantili", un ruolo a cui sono stati addestrati "a lungo" e che è importante per la sicurezza dei civili. Mentre la vita in Kerala era "quasi priva di contatti esterni", a New Delhi i due marò hanno avuto occasione di interagire con gli indiani. "Siamo stati sorpresi dal loro calore e dalla loro comprensione, anche quando non abbiamo chiesto nulla", ha detto Latorre, raccontando di quando sono stati loro offerti tè e pasticcini mentre erano in coda in un ufficio per il rinnovo del permesso di residenza che "sostituisce" temporaneamente il loro passaporto sequestrato dalla polizia. Girone ha invece ricordato il suo "professore" e "tutto un istituto scolastico" che lo stanno aiutando a conseguire il diploma di perito meccanico. I due Fucilieri, affiancati dall'ambasciatore Daniele Mancini e dall'addetto militare, contrammiraglio Franco Favre, hanno poi ribadito il loro apprezzamento per la visita della delegazione bicamerale ("quando vogliamo, sappiamo essere uniti") e "del sostegno degli italiani che c'è sempre stato fin dall'inizio", ma che ora "sembra incontenibile", secondo le parole di Latorre. In questi due anni (lo saranno il 15 febbraio) di detenzione "abbiamo scoperto nuove amicizie", "siamo cresciuti" e "abbiamo anche rafforzato il nostro rapporto", hanno confidato entrambi. E qui Latorre, emozionato, ha voluto ringraziare il compagno, il secondo capo Girone. "Sono passati due anni e abbiamo vissuto tanti momenti brutti. Lo voglio ringraziare davanti a tutti perché mi ha insegnato tante cose". Sorridendo, Girone, a sua volta, ha ricambiato e concluso con tocco di saggezza: "Ognuno di noi ha cercato di trarre insegnamento l'uno dall'altro".

Marò- Intervista per il telegiornale dell'ANSA

http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2014/02/06/Maro-siamo-India-ingiustamente_10024421.html?what=maro&from=0&nentries=24