venerdì 31 ottobre 2014

INTERVISTA: Raghu Rai ricorda uccisione Indira Gandhi

Questa è la mia intervista a Raghu Rai per il trentesimo anniversario dell'uccisione di Indira Gandhi.
E' andata in onda nel notiziario delle 18.30 del 31-10-14
 
Ecco il link (a 16' e 24'')

martedì 28 ottobre 2014

Indira Gandhi, 30 anni fa l'assassinio della 'dama di ferro' indiana


Su ANSA
Una mattina di 30 anni fa, esattamente il 31 ottobre 1984, la premier indiana Indira Gandhi, figlia ed erede politica dello statista Jawaharlal Nehru, fu uccisa a New Delhi da due guardie del corpo di fede sikh. Poche ore dopo l'assassinio, nella capitale scoppiarono disordini in cui furono massacrati oltre 2 mila innocenti appartenenti alla minoranza religiosa. Per il trentennale non sono previste commemorazioni ufficiali del governo del leader di destra Narendra Modi, che nelle elezioni di maggio ha sconfitto il partito dei Gandhi. Anche se Modi non rinuncerà a celebrare il 125/mo della nascita di Nehru il prossimo mese, ma senza la partecipazione di Sonia, la nuora italiana di Indira, che si è dimessa dal comitato organizzativo.
Quattro mesi prima di quel tragico mattino, la 'dama di ferro' aveva ordinato una sanguinosa operazione militare battezzata 'Blue star' (stella azzurra) per eliminare i militanti separatisti sikh asserragliati nel 'Tempio d'Oro' di Amritsar, il "Vaticano" del sikhismo in Punjab. "Erano circa le dieci e stavo per andare in ufficio - racconta in un'intervista all'ANSA Raghu Rai, il fotografo indiano famoso per gli scatti a Madre Teresa di Calcutta e alle vittime di Bhopal - quando mi dissero di correre all'All Indian Medical Indian Institute dove Indira era stata portata con il corpo crivellato di proiettili". All'epoca Rai lavorava per il magazine 'India Today' e per l'agenzia Magnum Photo. "Anche se l'annuncio ufficiale della morte - continua - arrivò solo nel tardo pomeriggio tutta la città sapeva quello che era successo e una grande folla si era radunata davanti all'ospedale".
Insieme agli altri reporter "abbiamo aspettato che portassero fuori la salma. Eravamo tutti increduli. Come è possibile che una leader così potente e che era sulla breccia da 20 anni potesse essere uccisa? Era uno shock che non avevamo più vissuto dopo l'assassinio del Mahatma Gandhi". Una folla oceanica partecipò alla sua cremazione il 3 novembre, ricorda ancora Rai che scattò una celebre foto del figlio Rajiv mentre accendeva la pira funebre. "Sonia arrivò con gli occhiali scuri e non disse una parola - prosegue - mentre il primogenito Rahul era devastato per la scomparsa nella nonna".
La violenza contro i sikh cominciò quasi subito: "prima con qualche incidente isolato, poi il giorno dopo in maniera sistematica con l'incendio di case e atti vandalici". E' una pagina buia della storia indiana. Ancora oggi le organizzazioni sikh e le associazioni di diritti umani come Amnesty International chiedono di condannare i responsabili del massacro che è finora rimasto impunito.
Nata nel 1917 come unica figlia da Kamala e Jawaharlal Nehru, Indira sposò un politico di nome Feroze Gandhi conosciuto quando era studente nel Regno Unito. Non ci sono legami di parentela con il Mahatma, ma secondo molti il famoso cognome favorì la sua ascesa politica. Il presidente americano Richard Nixon la chiamava la "vecchia strega" perchè nel 1971 - dopo aver animato con Tito e altri leader il Movimento dei Non Allineati - firmò un accordo con l'Urss. Ma per i suoi ammiratori era "l'unico uomo nel partito del Congresso". Tra le centinaia di scatti di Rai, che nel 2004 le ha dedicato un libro ("Indira Gandhi: a Living Legacy"), ce n'è uno che secondo l'autore è emblematica del personaggio: ritrae Indira di spalle seduta alla scrivania che firma delle carte con davanti a lei una ventina di uomini del partito la guardano ossequiosi. Secondo Rai, i Gandhi "sono stati la famiglia reale dell'India", ma dopo la sconfitta elettorale di maggio "il loro regno è terminato".
Per il trentesimo anniversario non sono in effetti previste cerimonie speciali neppure nella casa museo di Safdarjung Road 1. "Organizzeremo una conferenza - ha spiegato all'ANSA il direttore Jaideep Thakur - per il centenario della nascita tra due anni". Ogni giorno circa 7-8 mila visitatori affollano la villetta bianca dove sono esposti oggetti personali, foto di famiglia e ritagli di giornali di lei con leader stranieri, tra cui Aldo Moro e Giovanni Spadolini. Un 'sentiero di cristallo' nel giardino ripercorre gli ultimi suoi passi fino a un cancello dove gli agenti di guardia aprirono il fuoco. Stava andando verso un edificio adiacente per essere intervistata dal regista Peter Ustinov per la Bbc. "Se avesse chiesto scusa pubblicamente ai sikh per l'operazione Blue Star - ipotizza Rai - probabilmente sarebbe sfuggita a questo destino". Invece, dopo quella mattina, cambiò anche il destino dell'India.

giovedì 2 ottobre 2014

Via a campagna India pulita, premier Modi 'spazzino' per un giorno a New Delhi

Su Ansa

Migliaia di indiani, compreso il primo ministro Narendra Modi, si sono improvvisati spazzini per un giorno oggi in coincidenza dell'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, una ricorrenza che è celebrata come festa nazionale in India. Ispirandosi proprio all'apostolo della non violenza, il leader della destra indiana ha lanciato una campagna nazionale chiamata "Swachh Bharat" (India Pulita) che ha l'obiettivo di migliorare le condizioni igienico sanitarie di un miliardo e 200 milioni di persone nei prossimi cinque anni. Un'impresa che si presenta ambiziosa secondo alcuni, dato che oltre il 60% della popolazione non ha i servizi igienici in casa e in molte città non esiste neppure un sistema di nettezza urbana.
Parlando da un palco sulla spianata di Rajpath, con sullo sfondo il palazzo presidenziale e il Parlamento, Modi ha rivolto un accorato appello ai suoi concittadini facendo leva sull'orgoglio nazionale e sui principi gandhiani. "Bisogna cambiare la nostra mentalità - ha detto davanti a una folla di studenti e persone comuni - e impegnarsi tutti insieme a realizzare il sogno del Mahatma Gandhi di un India più pulita". "Se gli indiani sono in grado di andare su Marte, di sicuro sono anche capaci di ripulire il Paese" ha poi aggiunto ricordando il successo della navicella spaziale Mangalayaan entrata nell'orbita del pianeta rosso il 24 settembre. Come gesto simbolico, Modi ha poi preso una ramazza di saggina, quella che si usa in India, e ha iniziato a spazzare una strada sotto l'obiettivo di decine di fotografi e telecamere. Poco prima, in maniera più discreta, aveva fatto lo stesso davanti a un commissariato di polizia dove si era fermato per una visita a sorpresa per un 'sopralluogo'. Il premier si è impegnato a dedicare almeno 100 ore di volontariato all'anno, ovvero due ore alla settimana, a servizi di nettezza urbana. Ha poi chiesto agli indiani di seguire il suo esempio con un 'giuramento' in cui ci si impegna a eliminare la sporcizia in India e a coinvolgere altre persone in questo compito.
Seguendo una mania in voga in tutto il mondo, la Ice Bucket Challenge (la secchiata di ghiaccio a scopo benefico inventata negli Usa per finanziare la lotta contro la Sla), Modi ha sfidato nove personalità, tra cui un campione di cricket, alcune star di Bollywood e famosi industriali, a diffondere il messaggio di 'India pulita'.
L'iniziativa, che durerà fino al 2019, anno del 150esimo anniversario del Mahatma, ha coinvolto tutti i ministeri, enti pubblici, scuole e amministrazioni comunali. Gli impiegati statali sono stati chiamati in servizio per 'ripulire' uffici, corridoi e cortili da spazzatura e rifiuti accumulati negli anni. Analoghe iniziative sono state organizzate nelle circa 1.700 stazioni ferroviarie del Paese e sui treni, solitamente in pessime condizioni igieniche soprattutto per quanto riguarda i bagni.
La campagna, ampiamente pubblicizzata da giorni su stampa e televisione, costerà moltissimi miliardi di dollari che saranno finanziati in parte dallo Stato e in parte da investitori privati, secondo le intenzioni del governo che punta a incentivare consorzi misti pubblico-privato per creare le infrastrutture di cui il Paese ha bisogno per svilupparsi. Ci sono state però anche voci scettiche sull'efficacia dell'iniziativa che rischia di essere limitata a gesti simbolici come quello di oggi senza creare una 'coscienza ecologica' che permetta di cambiare certe cattive abitudini molto radicate, come gettare la spazzatura in terra o di urinare in strada. A questo proposito, il municipio di New Delhi ha di recente avviato una campagna di sensibilizzazione in cui si invitano gli internauti a scattare foto di uomini sorpresi a urinare in pubblico contro muri o piante e a pubblicarle su Facebook.