Dopo cinque anni l'India, la piu' grande
democrazia del mondo, si rimette in cammino con una maratona elettorale che
partira' il 7 aprile e terminera' il 12 maggio. Oltre 814 milioni di indiani,
dai piu' sperduti villaggi dell'HImalaya fino alle tribu' delle isole Andamane,
sono chiamati a rinnovare i 543 seggi della Camera bassa (Lok Sabha).
Per permettere questo gigantesco esercizio
elettorale, il voto nei 29 Stati e cinque territori dell'Unione si terra' a
tappe in nove diverse giornate. Il calendario, annunciato dalla Commissione
elettorale in una conferenza stampa oggi
a New Delhi, e' stato messo a punto tenendo conto delle condizioni climatiche,
della stagione dei raccolti e degli esami scolastici.
Ufficialmente da oggi l'India entra quindi in una
fase di "paralisi" elettorale. Come previsto dai regolamenti, entra
in vigore un rigido codice di condotta per il governo e per i partiti che
impedisce qualsiasi iniziativa politica che possa influenzare
l'elettorato. E questo varra' molto
probabilmente anche per eventuali decisioni di New Delhi in merito al ricorso
dell'Italia alla Corte Suprema sulla vicenda dei maro' Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone.
I risultati delle elezioni, che sono le
sedicesime nella storia della nazione asiatica, si conosceranno il 16
maggio. La legislatura scade il 31
maggio e quindi dal primo giugno si insediera' il nuovo Lok Sabha che dovra' a
sua volta eleggere un primo ministro.
Il favorito e' il leader della destra Narendra Modi, 'chief minister' del Gujarat e
beniamino degli industriali, che appartiene al Bharatya Janata Party (Bjp), il
partito dell'Opposizione indu nazionalista. Secondo tutti i sondaggi, lo
storico partito del Congresso che e' al potere da dieci anni, sarebbe destinato
a una secca sconfitta e con esso anche Rahul Gandhi, il figlio e delfino
politico della leader Sonia Gandhi, che guida la campagna elettorale, ma che
non si e' ufficialmente candidato al posto attualmente coperto dall'anziano
economista Manmohan Singh.
Va pero' ricordato che anche nel 2004 il Bjp era
dato per vincente negli 'opinion polls' e invece l'italo-indiana Sonia ha
trionfato grazie all'appoggio delle masse delle campagne.
Oltre a due partiti maggiori, c'e' anche
l'outsider Arvind Kejriwal, il "Beppe Grillo indiano" che guida un
partito anti corruzione e che scalzato il Congresso nelle amministrative di New Delhi a dicembre. Di
recente e' anche nato un "terzo polo" formato da 11 partiti
regionali.
Circa 100 milioni di giovani voteranno per la
prima volta e, secondo molti analisti, saranno determinanti per la futura
maggioranza. Ma tutto dipendera' dalla loro partecipazione.
Il voto sara' elettronico e si terra' in 930 mila
seggi elettorali, il 12% in piu' del 2009.
Per la prima volta, per quanto riguarda le legislative, gli elettori
avranno la possibilita' di dichiarare la propria astensione pigiando sul tasto
"None of the above" (nessuno di quelli sopra).
In alcuni stati, per ragioni logistiche, il voto
si terra' in piu' giornate. Per esempio, nel popoloso Uttar Pradesh, che ha
circa 200 milioni di abitanti e che esprime 80 seggi , l'esercizio si terra' in
sei fasi.
Per la prima volta, andra' al voto anche il
neonato Telangana, lo stato del polo informatico e farmaceutico di Hyderabad,
nato quest'anno da una costola dell'Andhra Pradesh.
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