martedì 11 maggio 2010

Ecologista italo-inglese vuole fare il giro del mondo con motore a olio vegetale usato


''Voglio essere il primo a fare il giro del mondo con un motore che funziona con residui di olio per friggere ''. E' il chiodo fisso di Andrea Pagnacco, giramondo ambientalista italo-inglese, che riparte oggi dall'India con il suo ''Biotruck'' dopo una disavventura giudiziaria kafkiana che lo ha costretto a una sosta forzata di 4 mesi.
A gennaio era stato fermato e messo in prigione in Rajasthan con l'accusa di terrorismo perche' aveva un telefonino satellitare non autorizzato.
''Avevo speso tutti miei soldi in spese legali e non avevo piu' voglia di continuare la mia avventura''- ci racconta dal suo furgone interamente realizzato con materiali riciclati - poi per fortuna sono riuscito a trovare degli sponsor indiani e adesso riparto''. Prima tappa sara' il Nepal e poi via nave in Indonesia per un tour del sud est asiatico.
In un paese come l'India, che sta cercando di trovare soluzioni al problema dell'inquinamento, la sua spedizione ha suscitato molta curiosita' e anche incredulita'. ''Quando vado nei ristoranti a chiedere che mi diano l'olio che buttano via, mi prendono per pazzo. Molti non capiscono cosa faccio, ma quando spiego che sono arrivato dall'Inghilterra senza usare una sola goccia di benzina, allora mi trattano come un santo''.
Il suo arresto a causa di un telefonino satellitare, che ora ha riavuto con la promessa di non usarlo, venderlo o distruggerlo, ha suscitato un grande clamore sulla stampa che ne ha fatto un personaggio. Grazie alla pubblicita' involontaria e' riuscito a raccogliere finanziamenti per continuare la spedizione. ''Sono ora sponsorizzato da una societá di Agra che intende sviluppare edifici eco-sostenibili e da una ong, Integreater.org, che si occupa di lotta alla poverta' ma in modo veramente innovativo''.
Dopo alcune esperienze giornalistiche, Pagnacco, 35 anni, milanese di origine ma da oltre trent'anni emigrato in Gran Bretagna (dove e' conosciuto come Andy Pag), ha deciso di dedicarsi allo studio dei combustibili alternativi.
Nel 2007 e' stato il primo ad andare a Timbuktu con un camion alimentato a cioccolata e l'anno successivo ha organizzato un rally europeo con auto alimentate a scarti di olio vegetale usato. ''So che non e' una soluzione praticabile a livello globale, ma voglio dimostrare che ci sono dei modi per ridurre la nostra quota di emissioni di CO2 senza per forza abbassare il nostro livello di vita'' conclude.

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