martedì 4 gennaio 2011

Pakistan, ucciso governatore anti legge blasfemia

Un famoso politico pachistano che si era battuto per la liberazione della cristiana Asia Bibi e per l'abolizione della crudele legge sulla blasfemia e' stato assassinato oggi nel pieno centro di Islamabad. Salman Taseer, governatore del Punjab e fedelissimo del presiodente Asif Ali zardari, e' stato crivellato di colpi da una sua guardia del corpo risentita per il suo atteggiamento troppo liberale nei confronti di coloro che insultano il nome di Maometto. L'uccisione e' coincisa con una gravissima crisi politica in cui da due giorni e' precipitato il Paese dopo il ritiro dal governo di un influente partito regionale al potere nella provincia del Sindh che ha lasciato il premier Yousuf Raza Gilani senza una maggioranza. Ma ogni disputa politica sara' sospesa nei prossimi tre giorni che sono stati dichiarati di lutto nazionale. L'attentato ha anche sollevato un'ondata di proteste di piazza da parte dei sostenitori del partito popolare pachistano (Ppp) a cui apparteneva la vittima. Lo stadi di allerta e scattato in diverse citta' del Punjab per il tuimore di disordini.
Il sessantacinquenne Taseer, ex ministro nel regome di Pervez Mushaffar e nel mirino degli estremisti islamici per le sue vedute liberali, si trovava nel pomeriggio in un popolare quartiere della capitale frequentato da diplomatici e turisti. Secondo la rcostrzuine dei media locali basata su testimonianze, era appena uscit dalla sua residenza e stava per salire i auto, quando uno dei bodyguard appartenente a un comando di elite ha estratto un mitragliatore AK47 e gli ha sparato nove colpi a distanza ravvicinata. Il governatore e' caduto in una pozza di sangue ed e stato trasportato un un vicino ospedale dove e' giunto cadavere. Subito dopo la sua azione, l'agente che si chiama Malik Muntaz Hussain Qadri (26 anni) ha gettato l'arma del delitto e si e' arreso ai colleghi. Dopo essere arrestato, ha confessato i motivi del suo gento, che secondo quanto ha raccontato il ministro dell'Intern Rehman Malik ai giornalisti, e' legato alle recenti polemiche nate sulla legge della blasfemia dopo la condanna a morte della Bibi. ''L'ho ucciso perche' ha definito la legge una ''kala kanoon'', un espressione che in urdu significa ''legge nera'' e che si intende per provvedimenti legislativi che hanno conseguenze negative. Ad una televisione, mentre lo portavano in caserma ha poi detto che Salman Taseer era un blasfema e che quelal era la punzione per i blasfemi''
La legge, introdotta all'epoca del dittatore Zia ul Haq, e' usata dalle frange radicali come strumento di persecuzione contro le minoranze religiose. Dopo il clamore della vicenda della Bibi, il governo ha promesso di volere introdurre alcuni emendamenti che sono pero' fortemente osteggiati dai partiti religiosi.
Era stato proprio il governatore Taseer a schierarsi al fianco della madre di cinque figli recandosi a trovarla in carcere, dove si trova da circa due anni. In quella occasione aveva dichiarato di aver presentato una domanda di grazia al presidente Zardari, di cui e' un uno stretto collaboratore. Proprio per questo e per una serie di interviste televisive, tra cui una ala Cnn in cui auspicava emendamenti, si era creato molti nemici tra le frange radicali islamiche. In un post su Twitter, venerdi' scorso, scriveva di ''essere sotto enorme pressione'' da parte della destra che voleva piegarlo e che si ''era rifiutato. Anche se sono l'ultimo a rimanere in piedi''. Parole profetiche che testimoniano il clima di tensione nel paese dovuto al dibattito in corso sull'obsoleta legge.
In un messaggio oggi, Zardari ha descritto l'uccisione come un crimine ''tra i piu' orrendi'' e ha promesso di fare giustizia.

Il brutale omicidio ha scosso l'intero paese che da mesi e' diviso proprio sulla riforma della controversa legge sulla blasfemia e richia anxche di aggravare la crisi politica in cui e'; precipitato il governo di Gilani, minacciato dall'opposizione che proprio ogi ha dato 72 ore di tempo per accettare alcune riforme fiscali e revocare l'impopolare aumento della benzina.

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