mercoledì 11 giugno 2008

Pakistan condanna uccisione di 11 guardie di frontiera in raid americano al confine afghano

In onda su Radio Svizzera Italiana
Secondo un comunicato dei militari americani in Afghanistan, l’attacco aereo sferrato la scorsa notte era diretto contro sospetti militanti talebani che avevano attaccato una postazione di frontiera. Le forze della coalizione internazionale avrebbero anche avvertito i comandi di Islamabad dell’operazione che ha colpito, sembra per sbaglio 11 soldati pachistani, mentre avrebbe ucciso 8 talebani, secondo fonti militari. Non è chiara la dinamica dell’incidente, avvenuto nel distretto orientale di Kunar, ma la reazione dell’esercito pachistano è stata durissima e rischia di aprire una nuova crepa nell’alleanza con Washington. Un portavoce ha condannato l’attacco degli Stati Uniti come “vile e immotivato” e ha deplorato la perdita della vita preziosa delle guardie di frontiera, tra cui un ufficiale. Ha aggiunto che si tratta di “un atto di aggressione che non ha nessuna relazione con la comune causa della lotta al terrorismo”. L’incidente è stato condannato anche dal neo premier Yusuf Raza Gilani che in Parlamento ha difeso il diritto alla sovranità e integrità territoriale.
Non è la prima volta che le forze americane sconfinano oltre la frontiera con attacchi di artiglieria o con l’uso di droni per colpire sospetti militanti islamici. Ma la situazione politica a Islamabad ora è cambiata dopo la sconfitta elettorale di Pervez Musharraf, il più importante partner di Bush nella campagna antiterrorismo lanciata dopo l’11 settembre. Di recente il governo aveva stretto nuovi accordi di pace con i gruppi estremisti nel nord-ovest, una manovra contestata sia dalle forze occidentali che dagli afghani che temono un aumento delle infiltrazioni oltre frontiera.

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