martedì 21 ottobre 2008

Made In Italy ancora in crescita in India (+45%)

Su Apcom
Il Made in Italy continua ad andare a gonfie vele in India. Per il secondo anno consecutivo le esportazioni italiane hanno registrato un incremento record del 45% sfiorando i 3,9 miliardi di dollari secondo le statistiche del Ministero indiano del Commercio Estero relative all’anno finanziario che va da marzo 2007 allo stesso mese del 2008 e che sono state fornite dall’ambasciata italiana a Nuova Delhi.
Nel precedente esercizio finanziario del 2006-2007 le esportazioni erano salite del 44%. In soli due anni l’export italiano è quindi stato raddoppiato raggiungendo i 3,898 miliardi di dollari e riuscendo a portare quasi in pareggio la bilancia commerciale per la prima volta dopo moltissimi anni di deficit da parte italiana.
L’andamento positivo ha interessato anche il flusso di investimenti che grazie soprattutto alla joint venture Fiat-Tata sono raddoppiati a 637 milioni di dollari rispetto al dato consolidato del 2000-2007. L’Italia è quindi salita al sesto posto tra gli investitori esteri nel primo trimestre del 2008 guadagnando una posizione.
Per quando riguarda la classifica dei Paesi fornitori, il Belpaese rimane al ventesimo posto, ma la nostra quota sul totale delle importazioni indiane è aumentata dall’1,44% all’1,55% “a dimostrazione del vantaggio competitivo raggiunto”. L’Italia ha sorpassato anche quest’anno alcuni dei suoi concorrenti internazionali, tra cui la Germania (+31%), la Svizzera (+7.8%), la Gran Bretagna (+19%) e il Belgio (+5%), ma non la Francia (+48). La crescita più forte è stata registrata dall’export americano (+79%).
A trainare il Made in Italy è stato ancora una volta il settore dei macchinari e delle apparecchiature industriali, ma i dati settoriali non sono ancora disponibili.
Al contrario, la crescita delle importazioni indiane verso l’Italia ha subito un relativo rallentamento al 9,3% (pari a 3,912 miliardi di dollari). L’Italia scende dunque al decimo posto tra i Paesi di sbocco per l’India, subito dopo Germania e Belgio e subito prima del Giappone.
Secondo la nota dell’ambasciata,si tratta di “indicazioni confortanti che dimostrano come il Sistema Paese abbia saputo muoversi con efficacia su questo mercato, rispondendo alla sfida costituita dall’India con grande intraprendenza”.
L’andamento è incoraggiante per il Made in Italy soprattutto alla luce dei rischi di recessione mondiale che potrebbero vanificare l’obiettivo fissato dai due governi di raggiungere i 10 miliardi di euro di interscambio italo-indiano entro il 2010.

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