martedì 26 gennaio 2010
Sri Lanka, testa a testa tra Rajapaksa e Fonseka
E’ iniziato lo spoglio delle schede nelle elezioni presidenziali anticipate che si sono tenute oggi in Sri Lanka e che sono le prime dopo la vittoria militare sui ribelli delle Tigri Tamil. Particolarmente alta l’affluenza, oltre il 60% dei voti, e relativamente calma la giornata, a parte alcune esplosioni nella città settentrionale di Jaffna, senza conseguenze e a Vavunya, dove sono concentrati gli sfollati tamil. Secondo alcuni analisti, potrebbe essere proprio la minoranza tamil, il 12 per cento della popolazione, a fare da ago della bilancia in queste elezioni caratterizzate da un testa a testa tra l’attuale presidente, il nazionalista Mahinda Rajapaksa e l’ex capo di stato maggiore, il generale Sarath Fonseka, artefice della sconfitta dei ribelli e dell’unificazione dell’isola dopo 25 anni di guerra civile. I due candidati, rivali sul piano personale più che sui programmi politici, hanno spaccato a meta l’elettorato cingalese buddista. Ma stando ai primi risultati, l’affluenza nei territori tamil è stata particolarmente bassa. Il generale Fonseka, schierato con le forze progressiste del paese, aveva accusato Rajapaksa di intimidire gli elettori e di abuso di potere. L’ex capo dell’esercito non ha potuto votare perche il suo nome non era nel registro elettorale. Per domani, quando saranno annunciati i risultati ufficiali, qualcuno teme nuove violenze come quelle che hanno insanguinato questi due mesi di campagna elettorale,
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