L'India festeggia in questi giorni i 100 anni del cinema di Bollywood, la piu' grande industria cinematografica del mondo. Con i suoi mille film all'anno, sei milioni di persone impiegate, le popolari colonne sonore e le superstar adorate come delle divinita' induiste, il grande schermo ha un'enorme influenza sulla societa' indiana. Ed e' diventato ora anche uno strumento di diplomazia 'soft power' del gigante asiatico nelle relazioni internazionali.
Il centenario ricorre il 3 maggio, quando nel 1913 a Mumbai fu presentato per la prima volta un film muto prodotto da D.G. Phalke, noto come 'il padre del cinema indiano'. Allora non c'era ancora Bollywood, un nomignolo che indica il cinema hindi di Mumbai (antica Bombay) e che e' emerso solo negli anni Settanta, quando la produzione cinematografica indiana ha superato quella di Hollywood. La pellicola d'esordio si intitola 'Raja Harishchandra' e racconta la leggenda di un re descritta in uno dei libri sacri dell'induismo. Fu presentata al cinema Coronation dell'allora Bombay e fu un grande successo. Negli anni successivi furono lanciati diversi film muti, in particolare a Madras (attuale Chennai), la patria del cinema in lingua tamil famosa come 'Tollywood'.
Sono diversi gli appuntamenti organizzati dal ministero delle Comunicazioni per le celebrazioni dell'importante anniversario, iniziate gia' un anno fa e che culmineranno venerdi' con la consegna di un'onorificenza del presidente della Repubblica all'attore Pran, 'antieroe' dell'epoca d'oro di Bollywood. In questi giorni a New Delhi e' in corso un festival nel quale sono stati proiettati alcuni capolavori classici, come il film muto del 1929 'The Trow of Dice' del regista tedesco Franz Osten, che e' la prima collaborazione indo-europea, accanto a recenti successi come la saga 'Gangs of Wasseypur' del ribelle e idolo giovanile Anurag Kashyap. Nella sua lunga e fortunata storia, il cinema indiano ha dovuto fare i conti con la presenza della censura, soprattutto per quanto riguarda le scene 'ose'' e quelle che rischiano di alimentare tensione tra le comunita' religiose.
Una sezione del festival, 'Cut-Uncut', e' stata dedicata alle versioni inedite di pellicole famose finite sotto la scure delle autorita' di vigilanza. Il primo bacio 'censurato' risale al 1933, nel film 'Karma' con Himanshu Rai e Devika Rani. Ancora oggi le scene di sesso sono al bando e se ci sono labbra che si sfiorano il film e' classificato 'per adulti'. Bollywood sara', inoltre, 'special guest' al 66/o festival di Cannes (15-26 maggio) con quattro cortometraggi ('Mumbai Talkies') dedicati al centenario.
Tra le iniziative in India c'e' anche l'apertura di un Museo Nazionale del Cinema, che sara' ospitato in un edificio storico, il Gulhan Mahal di Mumbai dove ci sara' un'esposizione di attrezzature d'epoca e di cartelloni. Un'anteprima del materiale e' in mostra nel foyer del festival di New Delhi insieme a pannelli multimediali che ripercorrono le varie tappe della storia del cinema indiano, dal primo spettacolo dei fratelli Lumiere a Mumbai nel 1896 e al primo film sonoro 'Alam Ara' del 1931, fino al primo successo di botteghino, 'Kismet', nel 1945, in piena seconda guerra mondiale, con la star Ashok Kumar. E' l'inizio della tradizione bollywoodiana 'masala' fatta di 'cattivi', dell'immancabile dramma dell'eroina che rimane incinta e degli intermezzi musicali con i balletti.
Il centenario ricorre il 3 maggio, quando nel 1913 a Mumbai fu presentato per la prima volta un film muto prodotto da D.G. Phalke, noto come 'il padre del cinema indiano'. Allora non c'era ancora Bollywood, un nomignolo che indica il cinema hindi di Mumbai (antica Bombay) e che e' emerso solo negli anni Settanta, quando la produzione cinematografica indiana ha superato quella di Hollywood. La pellicola d'esordio si intitola 'Raja Harishchandra' e racconta la leggenda di un re descritta in uno dei libri sacri dell'induismo. Fu presentata al cinema Coronation dell'allora Bombay e fu un grande successo. Negli anni successivi furono lanciati diversi film muti, in particolare a Madras (attuale Chennai), la patria del cinema in lingua tamil famosa come 'Tollywood'.
Sono diversi gli appuntamenti organizzati dal ministero delle Comunicazioni per le celebrazioni dell'importante anniversario, iniziate gia' un anno fa e che culmineranno venerdi' con la consegna di un'onorificenza del presidente della Repubblica all'attore Pran, 'antieroe' dell'epoca d'oro di Bollywood. In questi giorni a New Delhi e' in corso un festival nel quale sono stati proiettati alcuni capolavori classici, come il film muto del 1929 'The Trow of Dice' del regista tedesco Franz Osten, che e' la prima collaborazione indo-europea, accanto a recenti successi come la saga 'Gangs of Wasseypur' del ribelle e idolo giovanile Anurag Kashyap. Nella sua lunga e fortunata storia, il cinema indiano ha dovuto fare i conti con la presenza della censura, soprattutto per quanto riguarda le scene 'ose'' e quelle che rischiano di alimentare tensione tra le comunita' religiose.
Una sezione del festival, 'Cut-Uncut', e' stata dedicata alle versioni inedite di pellicole famose finite sotto la scure delle autorita' di vigilanza. Il primo bacio 'censurato' risale al 1933, nel film 'Karma' con Himanshu Rai e Devika Rani. Ancora oggi le scene di sesso sono al bando e se ci sono labbra che si sfiorano il film e' classificato 'per adulti'. Bollywood sara', inoltre, 'special guest' al 66/o festival di Cannes (15-26 maggio) con quattro cortometraggi ('Mumbai Talkies') dedicati al centenario.
Tra le iniziative in India c'e' anche l'apertura di un Museo Nazionale del Cinema, che sara' ospitato in un edificio storico, il Gulhan Mahal di Mumbai dove ci sara' un'esposizione di attrezzature d'epoca e di cartelloni. Un'anteprima del materiale e' in mostra nel foyer del festival di New Delhi insieme a pannelli multimediali che ripercorrono le varie tappe della storia del cinema indiano, dal primo spettacolo dei fratelli Lumiere a Mumbai nel 1896 e al primo film sonoro 'Alam Ara' del 1931, fino al primo successo di botteghino, 'Kismet', nel 1945, in piena seconda guerra mondiale, con la star Ashok Kumar. E' l'inizio della tradizione bollywoodiana 'masala' fatta di 'cattivi', dell'immancabile dramma dell'eroina che rimane incinta e degli intermezzi musicali con i balletti.