Il Dalai Lama e' intervenuto oggi a un'importante conferenza internazionale sul buddismo - organizzata a New Delhi per celebrare i 2.600 anni della sua diffusione nel mondo - nonostante la richiesta della Cina di annullare l'evento. Ma il leader spirituale tibetano si e' limitato a parlare di religione, pace e ambiente evitando qualsiasi riferimento a Pechino. Secondo quanto riportano i media indiani, gli organizzatori dell'evento, l'Ashoka Mission, hanno poi annullato all'ultimo momento la conferenza stampa che avrebbe dovuto tenersi dopo il discorso del premio Nobel per la Pace. Ai giornalisti che lo hanno avvicinato chiedendo un parere sulle pressioni cinesi, il Dalai Lama ha risposto: ''E' una questione politica. Non posso commentare''. La scorsa primavera il Dalai Lama si era dimesso da ogni carica politica della diaspora tibetana. La scorsa settimana Pechino aveva ufficialmente ammonito New Delhi a non ''offrire una piattaforma ai proclami anti-cinesi'' del Dalai Lama creando un nuovo attrito con il secondo gigante asiatico. La crisi ha causato anche il rinvio sine die di un nuovo round di negoziati sull'annosa questione della delimitazione dei confini, in calendario in questi giorni. La conferenza religiosa, che si e' chiusa oggi e a cui hanno partecipato 900 monaci di 46 Paesi del mondo, e' stata organizzata per celebrare i 2.600 anni del buddismo ed e' stato il primo happening di questo genere in India, dove e' nato e vissuto lo stesso Buddha.
mercoledì 30 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
ANNIVERSARIO STRAGE MUMBAI/Ministro Krishna al Pakistan: ''responsabili ancora impuniti"
Il ministro indiano degli Esteri S.M. Krishna ha rinnovato l'appello al Pakistan di punite i responsabili del gravissimo attentato di Mumbai del 26 novembre 2008, di cui oggi ricorre il terzo anniversario.
Parlando ai giornalisti dalla sua residenza, il capo della diplomazia indiana ha detto che 'l'India aspetta ancora il processo'' ai sospetti terroristi che si trovano in Pakistan e che il governo di New Delhi ''ha fornito prove sufficienti per la loro incriminazione''.
Ieri il ministro dell'Interno pachistano, Rehman Malik, aveva detto che la giustizia pachistana ''non e' in grado di prendere azioni'' contro il leader del gruppo estremista islamico Jamaat-Ud-Dawaa considerato la ''mente'' delle stragi costate la vita a 166 persone, tra cui un italiano. Il leader, Hafiz Said, e' stato scarcerato in seguito a una sentenza della Corte Suprema pachistana.
In seguito al sanguinoso assedio perpetrato da un commando di dieci terroristi pachistani (di cui solo uno e' sopravissuto ed e' , i due paesi avevano congelato il processo di pace che e' ripreso solo quest'anno grazie alla ''diplomazia del cricket'' intrapresa dal premier indiano Manmohan Singh e il suo omologo Yousuf Raza Gilani.
Parlando ai giornalisti dalla sua residenza, il capo della diplomazia indiana ha detto che 'l'India aspetta ancora il processo'' ai sospetti terroristi che si trovano in Pakistan e che il governo di New Delhi ''ha fornito prove sufficienti per la loro incriminazione''.
Ieri il ministro dell'Interno pachistano, Rehman Malik, aveva detto che la giustizia pachistana ''non e' in grado di prendere azioni'' contro il leader del gruppo estremista islamico Jamaat-Ud-Dawaa considerato la ''mente'' delle stragi costate la vita a 166 persone, tra cui un italiano. Il leader, Hafiz Said, e' stato scarcerato in seguito a una sentenza della Corte Suprema pachistana.
In seguito al sanguinoso assedio perpetrato da un commando di dieci terroristi pachistani (di cui solo uno e' sopravissuto ed e' , i due paesi avevano congelato il processo di pace che e' ripreso solo quest'anno grazie alla ''diplomazia del cricket'' intrapresa dal premier indiano Manmohan Singh e il suo omologo Yousuf Raza Gilani.
India, il collare radio impedisce l'accoppiamento delle tigri
I responsabili di una riserva faunistica indiana hanno deciso di rimuovere un radio-collare dal collo di una tigre femmina perche' ''impedisce i preliminari dell'accoppiamento'', secondo quanto hanno denunciano alcuni esperti. Lo riporta oggi il quotidiano The Hindu. Il felino, chiamato ''T17'', si trova nel parco di Ranthambhore, nello stato settentrionale del Rajasthan, uno dei piu' noti per la protezione della famosa Tigre del Bengala che e' minacciata da estinzione in India per via del bracconaggio e della diminuzione di habitat naturali.
Nonostante sia in eta' fertile e in buona salute, la femmina non si e' ancora riprodotta e lo stesso e' per altri esemplari consanguinei che sono stati trasferiti in un'altra riserva del Rajasthan per il ripopolamento e a cui e' stato messo l'apparecchio per sorvegliare i loro spostamenti. Dopo una serie osservazioni, i gestori del parco sono giunti alla conclusione che il collare, pesante un chilo e mezzo e dotato di radio ricetrasmittente, non permette agli animali i ''giochi erotici'' che precedono l'accoppiamento. ''Le tigri in calore spesso giocano tra di loro con la parte superiore del collo e temo che la presenza del grosso collare indossato da due anni abbia impedito che T17 ricevesse la corretta attenzione dei maschi'' ha dichiarato la neo ministro delle Foreste del Rajasthan, Bina Kak,che ha assistito all'operazione condotta dai veterinari del Wildlife Institut of India che hanno narcotizzato l'animale per mezzora.
Alcuni studiosi, tuttavia, sostengono che ci sono prove scientifiche delle conseguenze del collare sulla riproduzione e ricordano che, in altre riserve protette, le femmine che hanno lo stesso apparecchio al collo non hanno nessuna difficolta' ad accoppiarsi.
Nonostante sia in eta' fertile e in buona salute, la femmina non si e' ancora riprodotta e lo stesso e' per altri esemplari consanguinei che sono stati trasferiti in un'altra riserva del Rajasthan per il ripopolamento e a cui e' stato messo l'apparecchio per sorvegliare i loro spostamenti. Dopo una serie osservazioni, i gestori del parco sono giunti alla conclusione che il collare, pesante un chilo e mezzo e dotato di radio ricetrasmittente, non permette agli animali i ''giochi erotici'' che precedono l'accoppiamento. ''Le tigri in calore spesso giocano tra di loro con la parte superiore del collo e temo che la presenza del grosso collare indossato da due anni abbia impedito che T17 ricevesse la corretta attenzione dei maschi'' ha dichiarato la neo ministro delle Foreste del Rajasthan, Bina Kak,che ha assistito all'operazione condotta dai veterinari del Wildlife Institut of India che hanno narcotizzato l'animale per mezzora.
Alcuni studiosi, tuttavia, sostengono che ci sono prove scientifiche delle conseguenze del collare sulla riproduzione e ricordano che, in altre riserve protette, le femmine che hanno lo stesso apparecchio al collo non hanno nessuna difficolta' ad accoppiarsi.
giovedì 24 novembre 2011
Tata, Cyrus Mistry, scelto come successore dell'''Agnelli indiano''
La nomina di Cyrus Mistry, alla guida del gruppo Tata a partire dal prossimo anno dopo il pensionamento di Ratan Tata, ha conquistato oggi le prime pagine di tutta la stampa indiana.
L'annuncio ha colto di sorpresa la maggior parte dei commentatori che avevano dato come favorito Noel Tata, fratellastro di Ratan, alla guida del piu' famoso conglomerato indiano che spazia dal te' all'informatica e che e' partner di Fiat in India.
Descritto dai giornali, come ''mite, schietto e e semplice'', ''un appassionato di golf e di Suv'', ''legato alla famiglia'' e con un ''basso profilo'', oltre a uno che ''evita il jet set'', Mistry e' stato scelto da un comitato ristretto tra una rosa di 14 candidati dopo una ricerca durata un anno.
Il quotidiano ''The Times of India'' rivela oggi che a dire l'ultima parola e' stato lo stesso 73enne Tata che lo avrebbe preferito al fratellastro perche piu' giovane, mentre quest'ultimo e' gia' oltre la cinquantina. Come scrive il giornale, ''da anni Rata Tata va dicendo che avrebbe voluto qualcuno intorno ai 40 anni'' a capo dell'impero fondato 143 anni fa da Jamsetji Nusserwanji Tata e che - a parte una breve parentesi dal 1932 al 1938 - e' sempre stato guidato da un membro della famiglia.
Il giornale aggiunge che Tata e' stato ''impressionato anche dalla sua intelligenza e dai successi nelle acquisizioni e diversificazioni dell'azienda di famiglia Shapoorjee Pallonjee, il settimo gruppo piu' ricco in India che detiene il 18.5% delle azioni di Tata Sons (la cassaforte di famiglia). Ma dalla sua Mistry ha anche il fatto di essere un Parsi, di avere legami di parentela (Noel Tata e' suo cognato), di avere legami internazionali (ha passaporto irlandese) e soprattutto la tipica riservatezza che caratterizza gli ''Agnelli'' indiani. Basti pensare che il suo profilo di Wikipedia e' stato scritto solo dopo la nomina e che di lui si hanno solo un paio di foto.
Il cambio della guardia, che avverra' tra un anno, sara' seguito con attenzione anche in Italia dove il gruppo ha diversi legami. Oltre a Fiat (Ratat Tata e' nel consiglio di amministrazione), il gruppo Tata e' dal 2008 partner strategico di Piaggio Aero Industries, dal 2009 ha una joint venture con Agusta Westland (Finmeccanica) per l'assemblaggio degli elicotteri Aw-119 e lo scorso anno ha acquisito la societa' di design automobilistico torinese Trilix che ha contribuito al progetto della mini car Tata Nano.
L'annuncio ha colto di sorpresa la maggior parte dei commentatori che avevano dato come favorito Noel Tata, fratellastro di Ratan, alla guida del piu' famoso conglomerato indiano che spazia dal te' all'informatica e che e' partner di Fiat in India.
Descritto dai giornali, come ''mite, schietto e e semplice'', ''un appassionato di golf e di Suv'', ''legato alla famiglia'' e con un ''basso profilo'', oltre a uno che ''evita il jet set'', Mistry e' stato scelto da un comitato ristretto tra una rosa di 14 candidati dopo una ricerca durata un anno.
Il quotidiano ''The Times of India'' rivela oggi che a dire l'ultima parola e' stato lo stesso 73enne Tata che lo avrebbe preferito al fratellastro perche piu' giovane, mentre quest'ultimo e' gia' oltre la cinquantina. Come scrive il giornale, ''da anni Rata Tata va dicendo che avrebbe voluto qualcuno intorno ai 40 anni'' a capo dell'impero fondato 143 anni fa da Jamsetji Nusserwanji Tata e che - a parte una breve parentesi dal 1932 al 1938 - e' sempre stato guidato da un membro della famiglia.
Il giornale aggiunge che Tata e' stato ''impressionato anche dalla sua intelligenza e dai successi nelle acquisizioni e diversificazioni dell'azienda di famiglia Shapoorjee Pallonjee, il settimo gruppo piu' ricco in India che detiene il 18.5% delle azioni di Tata Sons (la cassaforte di famiglia). Ma dalla sua Mistry ha anche il fatto di essere un Parsi, di avere legami di parentela (Noel Tata e' suo cognato), di avere legami internazionali (ha passaporto irlandese) e soprattutto la tipica riservatezza che caratterizza gli ''Agnelli'' indiani. Basti pensare che il suo profilo di Wikipedia e' stato scritto solo dopo la nomina e che di lui si hanno solo un paio di foto.
Il cambio della guardia, che avverra' tra un anno, sara' seguito con attenzione anche in Italia dove il gruppo ha diversi legami. Oltre a Fiat (Ratat Tata e' nel consiglio di amministrazione), il gruppo Tata e' dal 2008 partner strategico di Piaggio Aero Industries, dal 2009 ha una joint venture con Agusta Westland (Finmeccanica) per l'assemblaggio degli elicotteri Aw-119 e lo scorso anno ha acquisito la societa' di design automobilistico torinese Trilix che ha contribuito al progetto della mini car Tata Nano.
mercoledì 23 novembre 2011
India, Save the Children denuncia mortalita' infantile record
Nonostante la crescita economica record, l'India ha una delle piu' alte mortalita' infantili al mondo con 1,73 milioni di bambini che muoiono prima del quinto compleanno a causa di malattie facilmente curabili, come dissenteria e polmonite. Si tratta di una media terrificante: un bambino ogni 20 secondi. E' quanto ha ricordato l'organizzazione non governativa internazionale Save the Children nel lanciare una nuova campagna popolare per convincere il governo ad aumentare la spesa della Sanita' pubblica e prevenire quindi semplici malattie attraverso campagne di vaccinazione e facile accesso alle medicine di base. L'iniziava, chiamata 'No Child Born to Die' ('Nessun bambino nasca per morire'), si prefigge di chiedere con una petizione al governo di New Delhi di dedicare il 5% del Pil alla sanita' (attualmente e' dell'1,1%). ''In Paesi come Nepal e Bangladesh, l'aumento della spesa per i servizi sanitari ha portato a una forte diminuzione dei decessi infantili'' ha dichiarato la responsabile Shireen Vakil Miller durante la presentazione avvenuta a New Delhi e a cui ha partecipato l'attrice e femminista Shabana Azmi, che e' anche ambasciatrice per l'Onu. ''Ho scritto una lettera al vicepresidente della commissione per la pianificazione Montek Singh Ahluwalia per chiedere che sia aumentato il budget per la Sanita' nella prossima legge finanziaria'' ha detto la star di Bollywood. Secondo dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', il 41% delle morti infantili, ovvero 900 mila bambini (dato 2009), sono neonati nel primo mese di vita. Una delle principali cause di morte e' una semplice influenza che si trasforma in polmonite perche' non curata in tempo. Secondo un recente studio pubblicato dalla prestigiosa rivista medica Lancet e relativo al 1995-2010, l'India ha il piu' alto numero di bambini con meno di cinque anni uccisi da polmonite. E' un triste record mondiale che si affianca a quello del 43,5% dei bambini che risultano sottopeso, una percentuale che non si riscontra nemmeno nell'Africa sub sahariana. In un recente saggio di copertina sul settimanale Outlook, l'economista indiano premio Nobel Amartya Sen e il suo collega Jean Dreze evidenziavano come l'India sia stata superata da Bangladesh e Nepal per molti indicatori sociali nonostante questi due Paesi abbiamo un reddito procapite decisamente inferiore. ''Dopo 20 anni di rapida crescita - scrivono - l'India rimane uno dei Paesi piu' poveri al mondo, un fatto spesso ignorato soprattutto da parte della minoranza che gode di una qualita' di vita elevata grazie alla diseguaglianza nella distribuzione del reddito''
martedì 22 novembre 2011
ANALISI/ India, gigante con i piedi di argilla
L'India, seconda nazione piu' popolosa dopo la Cina e nona economia mondiale appena dopo l'Italia, si e' conquistata negli ultimi anni il rango di potenza economica emergente in Asia e per certi aspetti anche sulla scena globale.
Nel vertice del G20 di Cannes, il governo di New Delhi e' stato visto come uno dei possibili ''cavalieri bianchi'' per il salvataggio di Eurolandia insieme a Pechino e alle altre tre neo potenze, Brasile, Russia e Sudafrica, che formano il cosiddetto blocco dei Brics.
La doppia sfida del debito europeo e della recessione Usa ha proiettato una nuova luce sull'India e sulle altre economie emergenti a cui e' richiesto di giocare un ruolo maggiore nella gestione dell'economia internazionale.
I Brics non hanno per ora deciso di aprire i cordoni della borsa, ma hanno strigliato l'Europa e chiesto maggior sforzi per risolvere la crisi. Il primo ministro indiano Manmohan Singh, un tecnocrate che 20 anni fa ha introdotto le riforme economiche che sono alla base del miracolo indiano, ha fornito la sua ricetta: aumentare la coordinazione nelle politiche macroeconomiche e strutturali tra i Paesi del G20 attraverso il Processo di reciproca valutazione (Map) costituito un anno fa dal G20 di Seul.
L'India e' ovviamente preoccupata da un contagio europeo. La Ue e' il primo partner commerciale e l'interdipendenza sara' ancora piu' stretta dopo l'Accordo di libero scambio (Fta) che dovrebbe venire alla luce la prossima primavera. Il ministro indiano delle Finanze, Pranab Mukherjee, teme ripercussioni sulla crescita 2011-2012 stimata tra il 7,6% e 7,8%, secondo una nuova previsione al ribasso.
Tuttavia, piu' che dalla tempesta finanziaria globale, gli ostacoli maggiori all'espansione arrivano da strozzature interne come i ritardi nel varo di riforme nel settore bancario, retail e lavoro, la cronica carenza di infrastrutture e ora anche la debolezza del governo Singh-II ai minimi storici di popolarita'.
In questo clima, e' piu' ipotizzabile che il gigante indiano si concentri piuttosto a sviluppare il mercato interno e a costruire un tessuto industriale che a fare da pompiere alle economie avanzate in declino. In Francia, i Brics hanno lanciato due chiari messaggi: e' responsabilita' dei Paesi europei per la loro disastrosa situazione debitoria e, secondo, ogni tipo di aiuto dai mercati emergenti deve arrivare attraverso il Fondo Monetario Internazionale, che va riformato per renderlo piu' equilibrato e efficace.
E' uno tsunami quello che sta per investire la mappa geo politica e geo economica mondiale a vantaggio di nazioni che come l'India fino a pochi anni fa non avevano alcuna voce in capitolo se non nei vecchi consessi retaggio della Guerra Fredda, come il Movimento dei Paesi non Allineati (Nam) dove New Delhi ha sempre giocato un ruolo dominante.
Con un mercato di 300 milioni di potenziali consumatori, riserve in valuta straniera per 320 miliardi di dollari, il dividendo demografico di una popolazione che per la meta' e' al di sotto dei 35 anni e le ''Silicon Valley'' a basso costo, nessuno puo' oggi permettersi di ignorare l'India se intende sopravvivere sui mercati globalizzati.
Il gigante indiano ha pero' delle gambe di argilla e il ''new dream'' di Singh rischia di rimanere incompiuto a causa delle enormi contraddizioni interne. E' difficile conciliare l'idea di potenza economica con il 40% di popolazione che vive sotto al soglia della poverta', con gli altissimi tassi di mortalita' infantile, con il 134esimo posto nell'Indice dello Sviluppo Umano 2011 dell'Onu, lo stesso dello scorso anno nonostante l'aumento dell'8% del Pil. Come sono elementi di disturbo anche la discriminazione sociale basata sul rigido sistema castale, gli abusi su donne e bambine e la corruzione dilagante denunciata dal pacifista Anna Hazare, il ‘’nuovo Gandhi'', a capo di un vasto movimento nazional popolare.
lunedì 21 novembre 2011
Pakistan, stop a sms con parole oscene
Il Pakistan ha deciso di censurare tutti gli sms che contengono parole considerate oscene o che possono essere usate per la pornografia come "seno", "lingua" e "mestruazioni". Circa 1.600 le parole messe al bando, anche i riferimenti religiosi che potrebbero incorrere nel reato di blasfemia, tra cui il nome di Gesù Cristo.
In una lettera agli operatori telefonici riportata dai giornali, l'Autorità pachistana delle Telecomunicazioni (Pta) ha obbligato gli operatori telefonici di "filtrare" i messaggi dei cellulari e di bloccare quelli che contengono i termini "proibiti" in base a una lista allegata in inglese e urdu. Tra i termini ci sono anche diverse parole apparentemente innocue come "taxi" o "fanale" o "deposito bancario". La decisione, che entra in vigore oggi, è stata presa per arginare lo spam, dopo le lamentele dei consumatori.
Allo stesso scopo, l'India aveva di recente introdotto il tetto di 100 sms al giorno, limite poi raddoppiato in seguito alle proteste degli utenti. Come si può immaginare, l'intervento della Pta è stato fortemente criticato dalle associazioni dei consumatori e sui siti di microblogging che hanno ridicolizzato la lista delle parole vietate. Su pressione dei fondamentalisti islamici, lo scorso anno la Pta aveva già oscurato Facebook e altri social network per contenuti giudicati sacrileghi.
mercoledì 16 novembre 2011
Cavalleria Rusticana, successo italo-indiano a New Delhi
Una delle piu' famose opere italiane, la Cavalleria Rusticana, e' stata presentata ieri sera per la prima volta a New Delhi in un affollato teatro nell'ambito di un festival di musica internazionale. L'evento, che ha visto esibirsi fianco a fianco artisti italiani e indiani, ha raccolto un grande successo e una ''standing ovation'' finale per l'ottima interpretazione del capolavoro di Pietro Mascagni. Lo spettacolo e' stato organizzato dall'Ambasciata d'Italia a New Delhi e dall'Istituto di Cultura Italiano come momento culminate delle celebrazioni per i 150esimo anniversario dell'Unita' italiana. Il principale personaggio di Santuzza e' stato interpretato dalla soprano Francesca Patane', accompagnata dal giovane tenore Luciano Ganci (indicato da alcuni come un futuro Pavarotti) nei panni di Turiddu, dal baritono Marco Chingari (Alfio) e dalle mezzosoprano Isabel De Paoli (Lola) e Marzia Zanonzini (Mamma Lucia). Impeccabile la performance dell'orchestra guidata dal maestro indiano Vijay Upadhyaya che ha saputo unire con maestria le capacita' della sua Orchestra nazionale Giovanile, con il coro della Neemrana Music Foundation e l'Orchestra giovanile italiana e Scuola di Musica di Fiesole. Tra i musicisti, anche una violinista indiana appena quattordicenne. Come ha ricordato il regista Maurizio di Mattia in una conferenza stampa di presentazione, la Cavalleria rappresenta ''il tempo dell'amore e delle emozioni forti'' in cui i protagonisti ''danno un messaggio di fiducia nella vita e di speranza nel futuro''. Ma e' anche una storia di tradimento e di amore che ben si abbina al gusto indiano tanto da sembrare una tipica trama di un film di Bollywood. Da notare infine, anche l'originalita' dei costumi dello stilista indiano Rajesh Pratap Singh e la presenza di un sikh con il turbante rosso tra i paesani di compare Turiddu alla trattoria di mamma Lucia e davanti alla chiesa nel giorno di Pasqua.
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