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Dato per morto oggi ed almeno altre tre volte negli ultimi cinque anni, il Mullah Omar, leader e guida spirituale dei talebani afghani, continua ad alimentare il mistero che lo circonda. Da quando, così si crede, nel gennaio 2001 riuscì a fuggire alla cattura da parte delle truppe americane a bordo di una motocicletta, scomparendo tra le inespugnabili vallate al confine tra Afghanistan e Pakistan. Di lui esistono soltanto una foto tessera che lo mostra senza l'occhio destro che ha perso quando combatteva contro i russi, ed un fotogramma che lo riprende mentre, all'inizio della 'carriera', indossa la veste del profeta Maometto, ad una preghiera del venerdì nella moschea di Kandahar. L'ultima 'prova' della sua esistenza in vita risale al 2004, quando fu intervistato telefonicamente dal giornalista pachistano Mohammad Shehzad. Ma c'è chi dubita anche dell'autenticità di quella telefonata. In essa disse che era in contatto con il suo 'protetto' e leader di Al Qaida, Osama bin Laden. Shehzad è uno dei pochi ad averlo visto nel 2002 in una grotta vicino a Kandahar. Per un certo periodo si è ritenuto che fosse nascosto a Quetta, nella provincia pachistana del Baluchistan. Nel maggio 2011 si disse che era stato ucciso mentre si trasferiva da quel nascondiglio al Waziristan. Qualche mese prima una fonte aveva detto che era stato colpito da un infarto ed operato in un ospedale di Karachi. Dopo l'eliminazione di bin Laden nella villa bunker di Abbottabad, l'attenzione degli americani si è spostata sulla sua cattura. Sulla sua testa pende una taglia Usa di dieci milioni di dollari. Per tutti questi anni i suoi proclami sono stati diffusi sul portale dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan. Nell'aprile, per smentire una delle voci del suo decesso, i talebani hanno pubblicato una biografia di 5.000 parole in cui si raccontano diversi aneddoti sulla vita dell' 'Ameer-ul-Momineen' (Leader dei pii credenti). Lo spunto è stato dato dal 19/o anniversario (4 aprile 1996) della sua nomina a leader del movimento che fu al governo a Kabul fra il 1996 ed il 2001. Da quello scritto si è appreso che il Mullah Omar appartiene alla tribù Hotak ed è nato nel 1960 nel villaggio di Chah-i-Himmat, nel distretto di Khakrez della provincia di Kandahar. E sono emerse curiosità come quella che è abile nell'uso del lanciarazzi Rpg-7 e che ha uno speciale senso dell'umorismo. Prima dell'annuncio del governo afghano della sua morte, una settimana fa il portavoce del gruppo scissionista Fidai Nahaz, Qari Hamzai, ha sostenuto che il leader talebano era stato ucciso due anni fa da due comandanti 'ribelli'
Dato per morto oggi ed almeno altre tre volte negli ultimi cinque anni, il Mullah Omar, leader e guida spirituale dei talebani afghani, continua ad alimentare il mistero che lo circonda. Da quando, così si crede, nel gennaio 2001 riuscì a fuggire alla cattura da parte delle truppe americane a bordo di una motocicletta, scomparendo tra le inespugnabili vallate al confine tra Afghanistan e Pakistan. Di lui esistono soltanto una foto tessera che lo mostra senza l'occhio destro che ha perso quando combatteva contro i russi, ed un fotogramma che lo riprende mentre, all'inizio della 'carriera', indossa la veste del profeta Maometto, ad una preghiera del venerdì nella moschea di Kandahar. L'ultima 'prova' della sua esistenza in vita risale al 2004, quando fu intervistato telefonicamente dal giornalista pachistano Mohammad Shehzad. Ma c'è chi dubita anche dell'autenticità di quella telefonata. In essa disse che era in contatto con il suo 'protetto' e leader di Al Qaida, Osama bin Laden. Shehzad è uno dei pochi ad averlo visto nel 2002 in una grotta vicino a Kandahar. Per un certo periodo si è ritenuto che fosse nascosto a Quetta, nella provincia pachistana del Baluchistan. Nel maggio 2011 si disse che era stato ucciso mentre si trasferiva da quel nascondiglio al Waziristan. Qualche mese prima una fonte aveva detto che era stato colpito da un infarto ed operato in un ospedale di Karachi. Dopo l'eliminazione di bin Laden nella villa bunker di Abbottabad, l'attenzione degli americani si è spostata sulla sua cattura. Sulla sua testa pende una taglia Usa di dieci milioni di dollari. Per tutti questi anni i suoi proclami sono stati diffusi sul portale dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan. Nell'aprile, per smentire una delle voci del suo decesso, i talebani hanno pubblicato una biografia di 5.000 parole in cui si raccontano diversi aneddoti sulla vita dell' 'Ameer-ul-Momineen' (Leader dei pii credenti). Lo spunto è stato dato dal 19/o anniversario (4 aprile 1996) della sua nomina a leader del movimento che fu al governo a Kabul fra il 1996 ed il 2001. Da quello scritto si è appreso che il Mullah Omar appartiene alla tribù Hotak ed è nato nel 1960 nel villaggio di Chah-i-Himmat, nel distretto di Khakrez della provincia di Kandahar. E sono emerse curiosità come quella che è abile nell'uso del lanciarazzi Rpg-7 e che ha uno speciale senso dell'umorismo. Prima dell'annuncio del governo afghano della sua morte, una settimana fa il portavoce del gruppo scissionista Fidai Nahaz, Qari Hamzai, ha sostenuto che il leader talebano era stato ucciso due anni fa da due comandanti 'ribelli'