La Corte Suprema indiana ha obbligato le amministrazioni locali a garantire dei ricoveri notturni ai senzatetto in modo che ''nessuno muoia di freddo'' nell'imminente stagione invernale. Lo riferisce il quotidiano The Hindu. Ogni anno a New Delhi e negli Stati settentrionali le rigide temperature mietono centinaia di vittime, soprattutto anziani e bambini che di solito dormono sui marciapiedi. Due membri del massimo organo giudiziario, Dalveer Bhandari e Dipak, hanno chiesto ai responsabili locali di presentare un rapporto entro il prossimo 3 gennaio sul numero di ospizi disponibili nelle diverse metropoli'. ''Nemmeno una persona dovra' morire a causa del freddo'' hanno tuonato i giudici. A New Delhi ci sono 64 ricoveri notturni, ma secondo un difensore di diritti umani, Colin Gonsalves, che ha presentato una petizione alla Corte, ''21 sono stati chiusi perche' non erano piu' frequentati''. Nei mesi di gennaio e febbraio, la colonnina di mercurio scende sotto ai 5 gradi nell'India del nord, costringendo spesso le autorita' a chiudere le scuole, che sono prive di riscaldamento, come le case e gli uffici.
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
New Delhi compie 100 anni da capitale
Forse pochi avrebbero immaginato che la ''citta' di tende'' allestita esattamente 100 anni fa dagli inglesi per l'incoronazione di Giorgio V sarebbe diventata la moderna New Delhi, una delle piu' grandi citta' al mondo e capitale della terza economia asiatica. Oggi la ''nuova'' Delhi voluta dai britannici compie un secolo di vita tra le mille contraddizioni di una megalopoli a meta' strada tra Terzo Mondo e citta' modello. Dai 230 mila abitanti del 1911, superstiti dall'impero dei Mughal (quelli del Taj Mahal), in un secolo e' schizzata a 25 milioni e passa, se si includono i poli hi-tech di Gurgaon e Noida. Uno sviluppo enorme accompagnato da gigantesche sfide, dal fiume cloaca della Jamuna alla cronica mancanza di elettricita', dall'emergenza stupri alle fetide baraccopoli, come quella devastata la scorsa notte da un incendio. In questi giorni, la stampa locale ha dedicato diverse pagine celebrative con foto storiche della coppia reale e dei maharaja accampati sui terreni dove appena 36 anni dopo si sarebbe insediato il primo governo di Jawaharlal Nehru. Ma le autorita' comunali hanno celebrato in tono minore l'evento limitandosi a un libro sulle ''sette New Delhi'' (le volte che e' stata fondata dai diversi invasori). Previste anche mostre fotografiche sullo storico ''durbar'' durato una settimana e diventato all'epoca una sorta di ''vetrina tecnologica''. Per l'occasione gli inglesi portarono il primo telefono, che da allora fu disponibile negli uffici postali. Nonostante la crescita tumultuosa e l'emergere dei nuovi ricchi, New Delhi rimane ancora nel cuore dello scrittore inglese William Dalrymple, autore di ''City of Djinns'', 2001, (uscito in italiano come ''Delhi''), uno dei libri che raccontano meglio le diverse anime della capitale. ''Sono ancora innamorato di Delhi - ha detto all'ANSA - che rimane una delle piu' belle citta' del mondo proprio grazie al progetto dell'architetto Edwin Lutyens con i suoi boulevard verdi e lo spettacolare Rashtratpati Bhavan'', oggi il palazzo presidenziale ispirato a una ''grandeur'' che dagli ex colonizzatori e' diventata quella della neo potenza indiana.
venerdì 9 dicembre 2011
India, rogo in ospedale a Calcutta uccide 89 pazienti
Un pauroso incendio in un moderno ospedale di Kolkata, l'antica Calcutta megalopoli famosa per Madre Teresa, ha causato la morte di 89 pazienti e sollevato un'ondata di polemiche sulla mancanza di misure di sicurezza nei locali pubblici indiano. Il disastroso rogo, uno dei più gravi mai accaduti in India, si è sviluppato in piena notte in un centro della catena ospedaliera privata Amri Hospital, una struttura all'avanguardia, ma priva di misure antincendio e sistemi di evacuazione di emergenza. Per la grave carenza, la polizia ha arrestato sei responsabili, tra cui due industriali, RS Goenka e SK Todi, che sei anni fa hanno fondato l'ospedale che si vanta sul suo website di essere uno tra i migliori dieci nosocomi della città bengalese. La tragedia ha provocato anche la rabbia dei familiari delle vittime che accusano i medici e infermieri di aver abbandonato i pazienti per mettersi in salvo. Secondo la ricostruzione dei media indiani, le fiamme si sono propagate in un sotterraneo dove è situato l'impianto di condizionamento dell'aria e dove c'erano diverse sostanze infiammabili. La combustione del materiale ha sprigionato in pochi istanti una colonna di fumo che ha invaso i piani superiori dove erano ricoverati 160 pazienti, tra cui una cinquantina in sala di rianimazione. Le squadre di vigili del fuoco sono intervenute quasi subito, ma i soccorsi sono stati rallentati dai gas nocivi accumulati nei reparti privi di finestre e di uscite di emergenza. Diversi pazienti sono stati tratti in salvo dall'esterno quando i pompieri sono riusciti a crearsi un varco spaccando le vetrate sulla facciata della palazzina di sette piani. Dall'autopsia è emerso che la maggior parte delle morti sono state causate da avvelenamento da monossido di carbonio, il "killer invisibile" che ha colto molti nel sonno. Intrappolati nelle stanze piene di fumo e incapaci di muoversi, i malati sono così stati condannati a un'orribile fine. Mano a mano che si allungava la fila dei cadaveri nella camera mortuaria, saliva la disperazione dei familiari convinti che si poteva evitare una tragedia di così grandi proporzioni. "Perché nessuno dell'ospedale è intervenuto? - si chiede tra la disperazione Pradeep Sarkar, intervistato da una televisione privata, dopo aver perso il suocero, ricoverato per infarto poche ore prima dell'incendio. L'uomo accusa anche i pompieri che solo dopo diverse ore sono arrivati con le scale automatiche: "Se fossero intervenuti prima potevano salvare tante vite umane!" . La responsabile dello Stato del West Bengala, Mamata Banerjee, ha immediatamente revocato la licenza dell'ospedale e ordinato un'inchiesta. Rimane da accertare la natura del rogo e il tipo di sostanze depositate negli scantinati, tra cui ci sono anche apparecchiature radioattive. Gli incendi a Kolkata sono abbastanza frequenti per la presenza di grossi magazzini di materiale infiammabile e anche per il cronico ritardo dei pompieri. L'ultimo rogo risale allo scorso 23 marzo quando oltre 40 persone sono morte carbonizzate in un palazzo d'epoca della centrale Park Street.
mercoledì 7 dicembre 2011
India, governo fa marcia indietro su WalMart
Per ora Walmart , Carrefour, Tesco e le altre catene mondiali della grande distribuzione dovranno rinunciare ad entrare nel ricco mercato indiano del commercio al dettaglio, un settore rimasto finora protetto. Dopo un braccio di ferro durato due settimane, l'opposizione ha convinto il governo a sospendere il provvedimento che consente agli stranieri di investire fino al 51% dei capitali nei cosidetti negozi multimarca.
Come ha precisato stamattina il ministro delle Finanze Pranab Mukherjee al parlamento, in realta' si tratta solo di un rinvio tenporaneo in attesa di trovare un accordo con tutte le parti interessate. Ma come e' immaginabile nei tempi della politica indiana e data la delicatezza della questione, il raggiungimento del consenso potrebbe richiedere anni.
Il provvedimento governativa ero contestato anche da alcuni alleati della coalizione di centro sinistra guidata da Manmohan Singh che si sono immdiatamente schierati a fianco dei piccoli commercianti e degli ambulanti.
Il rinvio a sine die ha deluso ovviamente gli industriali e rappresenta anche un boomerang per l'immagine dello stesso premier e economista Singh, gia' in calo di popolarita' per una serie di scandali per corruzione.
Ma il governo non aveva altra scelta. Dal 22 novembre il Parlamento era paralizzato dalle proteste dei partiti che impedivano lo svolgimento del dibattito e l'approvazione di alcune importanti leggi, tra cui quella del super garante anti busterelle voluto dal pacifista Anna Hazare.
Come ha precisato stamattina il ministro delle Finanze Pranab Mukherjee al parlamento, in realta' si tratta solo di un rinvio tenporaneo in attesa di trovare un accordo con tutte le parti interessate. Ma come e' immaginabile nei tempi della politica indiana e data la delicatezza della questione, il raggiungimento del consenso potrebbe richiedere anni.
Il provvedimento governativa ero contestato anche da alcuni alleati della coalizione di centro sinistra guidata da Manmohan Singh che si sono immdiatamente schierati a fianco dei piccoli commercianti e degli ambulanti.
Il rinvio a sine die ha deluso ovviamente gli industriali e rappresenta anche un boomerang per l'immagine dello stesso premier e economista Singh, gia' in calo di popolarita' per una serie di scandali per corruzione.
Ma il governo non aveva altra scelta. Dal 22 novembre il Parlamento era paralizzato dalle proteste dei partiti che impedivano lo svolgimento del dibattito e l'approvazione di alcune importanti leggi, tra cui quella del super garante anti busterelle voluto dal pacifista Anna Hazare.
martedì 6 dicembre 2011
Pakistan, Lashkar-e-Jhangvi colpisce in Afghanistan nel giorno dell'Ashura
La strage anti-sciita di oggi a Kabul è stata rivendicata dalla Lashkar-e-Jhangvi-al-Alami, un'emanazione della Lashkar-e-Jhangvi (LeJ), uno dei più temibili gruppi della jihad pachistana nella lista nera dei terroristi del Pakistan e degli Stati Uniti. L'organizzazione, originaria della provincia centrale del Punjab, è considerata responsabile di una lunga serie di attentati, dall'omicidio di Benazir Bhutto fino all'ultima strage di 26 fedeli sciiti lo scorso settembre nella provincia sud occidentale del Baluchistan. Il nome significa "Milizia di Jhangvi" dal nome di Haq Nawaz Jhangvi, cofondandatore (ucciso nel 1990) di un'organizzazione islamica anti-sciita, Sipah-e-Sahaba Pakistan (Ssp). La LeJ è nata da una spaccatura con la Ssp dopo che uno dei leader, Riaz Basra, ha accusato i compagni di aver tradito la filosofia jihadista di Jhangvi. Dopo la morte di Basra nel 2002, sale alla ribalta Akram Lahori e poi, da ultimo, Malik Ishaq, liberato dopo 14 anni di prigione lo scorso luglio. I militanti, la maggior parte ex mujaheddin che hanno combattuto i sovietici in Afghanistan, aderiscono alla rigida scuola coranica sunnita dei Deobandi, a cui appartengono anche i talebani. Il principale obiettivo è la setta sciita, considerata eretica. Ma il gruppo è sospettato anche di altre spettacolari azioni in stile militare come quella contro la nazionale di cricket dello Sri Lanka a Lahore nel 2009 e l'assalto al quartiere generale militare di Rawalpindi. Nel 2007 la LeJ si è trasferita nei distretti tribali nord occidentali pashtun dove ha iniziato un'attività di addestramento di militanti e kamikaze sotto la guida di Hari Hussain. In Waziristan e lungo la fascia di confine ha iniziato a operare con i talebani del Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) e i militanti uzbeki e arabi di Al Qaida. E' nata così una nuova fazione, la Lashkar-e-Jhangvi-al-Alami, che vanta tra le sue file "l'elite" dei jihadisti pachistani e stranieri. Nello stesso tempo gestisce anche basi in Afghanistan insieme ai talebani locali. La morte dei capi Qari Hussain e Qari Zafar in attacchi droni lo scorso anno non ha diminuito le capacità del gruppo che adesso opera liberamente anche in territorio afghano
lunedì 5 dicembre 2011
India, governo frena su supermarket stranieri
Il governo indiano ha deciso di tenere in sospeso la riforma sull'ingresso dei supermercati stranieri in attesa di consultarsi con tutti i partiti in modo da superare la paralisi che sta bloccando il Parlamento. Lo ha confermato il ministro delle Finanze Pranab Mukherjee dopo una riunione con i leader dell'opposizione, secondo quanto riportano i media indiani. La decisione ha fatto crollare i titoli del 'retail' alla Borsa di Mumbai dopo i forti guadagni della scorsa settimana. Pesanti perdite per Pantaloon (-12,8%) e Tata Trent (-3,2%), mentre Shopper's Stop ha recuperato in finale chiudendo a +2,7%. La manovra, che permette alle catene straniere come Walmart e Carrefour di entrare nel ricco mercato indiano in partner con soci indiani, e' fortemente contestata dai partiti dell'opposizione e anche da alcuni alleati della coalizione di maggioranza guidata da Sonia Gandhi. Il vertice con i leader dei partiti e' previsto per dopo domani quando Mukherjee terra' anche un intervento in Parlamento alla ripresa dei lavori prevista dopo due giorni di chiusura per una festivita' musulmana. Tuttavia il Bharatya National Party (Partito popolare indiano), il principale partito di centro destra che guida l'opposizione, chiede un ritiro completo della misura e non solo una sospensione.
venerdì 2 dicembre 2011
Disastro di Bhopal, proteste contro Olimpiadi nel 27esimo anniversario
Alcune centinaia di persone hanno manifestato oggi a Bhopal, la città dell'India centrale in occasione del 27esimo anniversario della fuga di gas dalla fabbrica di pesticidi dell'americana Union Carbide che causò 15 mila morti e decine di migliaia di malati cronici. Lo riportano i media indiani. Durante le proteste, i superstiti della più grande sciagura industriale della storia umana hanno bruciato delle immagini di Sebastian Coe, responsabile del comitato che organizza le Olimpiadi di Londra del 2012, tra i cui sponsor c'é anche il colosso chimico Dow Chemicals, che ha assorbito nel 2001 l'Unione Carbide. Analoghe proteste si sono verificate anche contro il presidente del Comitato olimpico indiano Vijay Kumar Malhotra. Urlando slogan contro i Giochi e chiedendo giustizia per le vittime, i dimostranti hanno marciato in corteo verso il sito della fabbrica killer alla periferia della città che giace abbandonata in attesa di una bonifica mai avvenuta e che ha causato l'inquinamento di suolo e acqua con rischio per la popolazione delle baraccopoli che la circondano. Lo scorso mese, il capo dello stato del Madhya Pradesh e alcuni atleti indiani, dove sorge Bhopal, aveva chiesto al governo di New Delhi di boicottare le Olimpiadi di luglio che si terranno in uno stadio di Londra coperto da un telone sponsorizzato dalla Dow.
giovedì 1 dicembre 2011
Ferrari presenta libro da 180 mila euro
La Ferrari ha presentato a New Delhi un maxi libro, con diamanti sulla copertina, del valore di circa 180 mila euro, nell'ambito di un tour di promozione mondiale. Il lancio del volume commemorativo, che costa quanto una ''rossa'' di Maranello, e' avvenuto alla presenza dell'importatore indiano Sheryans e della casa editrice britannica Kraken Opus. Secondo la stampa indiana, si tratta ''del piu' costoso libro esistente in India''. ''Ci sono voluti cinque anni realizzare questo volume - ha detto l'editore Karl Fowler - che racconta una formidabile storia di successo fatta di tecnologia, passione e amore''. A decorazione dell'edizione piu' preziosa, la ''Enzo Diamante'', e' stato posto sulla copertina in pelle rossa il famoso logo del Cavallino rampante formato da 1.500 diamanti da 30 carati. Il volume pesa 37 chili e contiene 2 mila fotografie e interviste esclusive. L'opera celebrativa, la cui tiratura e' limitata a una copia per ogni Paese, era gia' stata presentata qualche mese fa in Sri Lanka dove e' stata acquistata da una prestigiosa casa editrice cingalese. Altre copie sono gia' state vendute in Usa, Gran Bretagna, Spagna, Belgio e Australia.
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