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Una delle star più amate di Bollywood, Aamir Khan, è nella bufera per alcuni commenti sulla crescente intolleranza religiosa che da qualche mese sta animando il dibattito politico in India. L'attore musulmano di 50 anni, noto per il suo impegno a favore dell'ambiente e su temi sociali scottanti, è preoccupato per gli episodi di violenza dell'estrema destra negli ultimi mesi e ha rivelato che la moglie aveva preso in considerazione l'ipotesi di trasferirsi all'estero. "Penso che negli ultimi 6-8 mesi si sia diffuso un senso di sconforto - aveva detto alcuni giorni fa in una intervista con The Indian Express - Quando a casa ne parlo con Kiran (la moglie), lei mi dice che forse dovremmo lasciare l'India. Ha paura per il bambino". Le parole hanno sollevato un coro di critiche da parte del partito di governo del Bjp che lo ha accusato di essere vittima della 'propaganda politica' e di offendere i suoi beniamini che vivono in India. Mentre alcuni esponenti del partito di centro sinistra del Congresso, tra cui il figlio di Sonia Gandhi, Rahul, si sono schierati dalla sua parte. Durante una manifestazione di protesta alcuni estremisti indù dello Shiv Sena (Esercito di Shiva) hanno perfino bruciato delle sue fotografie nello stato settentrionale del Punjab, dove Khan, che è anche produttore, sta girando il suo ultimo film 'Dangal', una biografia di una campionessa di wrestling. In questi giorni la polizia ha rafforzato la sicurezza intorno al set. Ieri, nel tentativo di mettere a tacere le polemiche, Khan ha scritto su Facebook di "non aver mai pensato di lasciare l'India" e che alcune sue parole sono state fraintese. Ma ha ribadito il suo commento sul clima di crescente intolleranza che sta preoccupando molti intellettuali e scrittori. "A coloro che mi hanno accusato di essere anti patriottico - ha scritto - e che urlano oscenità contro di me solo perché ho espresso liberamente quello che penso, dico che purtroppo stanno confermando la mia tesi". Dopo l'uccisione di due pensatori atei e il linciaggio di un musulmano in Uttar Pradesh sospettato di mangiare carne di mucca (animale sacro per gli induisti), almeno 50 scrittori, artisti e scienziati hanno restituito i premi nazionali da loro ricevuti come provocazione contro le istituzioni. Anche Shah Rukh Khan, l'altro 'Khan' di Bollywood, noto per i suoi ruoli di eroe romantico, era intervenuto di recente per denunciare le minacce al pluralismo della società indiana. Non è la prima volta che Aamir Khan è nel mirino della destra indù. Lo scorso anno i radicali si erano scagliati contro l'ultimo suo film di successo, 'PK', una satira contro le religioni in cui un marziano impersonato dall'attore prende in giro la fede induista.
Una delle star più amate di Bollywood, Aamir Khan, è nella bufera per alcuni commenti sulla crescente intolleranza religiosa che da qualche mese sta animando il dibattito politico in India. L'attore musulmano di 50 anni, noto per il suo impegno a favore dell'ambiente e su temi sociali scottanti, è preoccupato per gli episodi di violenza dell'estrema destra negli ultimi mesi e ha rivelato che la moglie aveva preso in considerazione l'ipotesi di trasferirsi all'estero. "Penso che negli ultimi 6-8 mesi si sia diffuso un senso di sconforto - aveva detto alcuni giorni fa in una intervista con The Indian Express - Quando a casa ne parlo con Kiran (la moglie), lei mi dice che forse dovremmo lasciare l'India. Ha paura per il bambino". Le parole hanno sollevato un coro di critiche da parte del partito di governo del Bjp che lo ha accusato di essere vittima della 'propaganda politica' e di offendere i suoi beniamini che vivono in India. Mentre alcuni esponenti del partito di centro sinistra del Congresso, tra cui il figlio di Sonia Gandhi, Rahul, si sono schierati dalla sua parte. Durante una manifestazione di protesta alcuni estremisti indù dello Shiv Sena (Esercito di Shiva) hanno perfino bruciato delle sue fotografie nello stato settentrionale del Punjab, dove Khan, che è anche produttore, sta girando il suo ultimo film 'Dangal', una biografia di una campionessa di wrestling. In questi giorni la polizia ha rafforzato la sicurezza intorno al set. Ieri, nel tentativo di mettere a tacere le polemiche, Khan ha scritto su Facebook di "non aver mai pensato di lasciare l'India" e che alcune sue parole sono state fraintese. Ma ha ribadito il suo commento sul clima di crescente intolleranza che sta preoccupando molti intellettuali e scrittori. "A coloro che mi hanno accusato di essere anti patriottico - ha scritto - e che urlano oscenità contro di me solo perché ho espresso liberamente quello che penso, dico che purtroppo stanno confermando la mia tesi". Dopo l'uccisione di due pensatori atei e il linciaggio di un musulmano in Uttar Pradesh sospettato di mangiare carne di mucca (animale sacro per gli induisti), almeno 50 scrittori, artisti e scienziati hanno restituito i premi nazionali da loro ricevuti come provocazione contro le istituzioni. Anche Shah Rukh Khan, l'altro 'Khan' di Bollywood, noto per i suoi ruoli di eroe romantico, era intervenuto di recente per denunciare le minacce al pluralismo della società indiana. Non è la prima volta che Aamir Khan è nel mirino della destra indù. Lo scorso anno i radicali si erano scagliati contro l'ultimo suo film di successo, 'PK', una satira contro le religioni in cui un marziano impersonato dall'attore prende in giro la fede induista.
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