Per la seconda volta in una settimana, un altro attentato suicida ha insanguinato la città di Lahore. Due esplosioni a distanza di 15 secondi l’una dall’altra hanno ucciso decine di persone, tra cui diversi soldati. Il duplice attacco è avvenuto in una zona ad alta sicurezza della città dove sorgono caserme e edifici militari. Secondo le prime indagini si tratta di due attentatori suicidi al volante di motociclette. Non è ancora chiaro quale fosse l’obiettivo, probabilmente un convoglio militare di passaggio. Il primo kamikaze si è fatto esplodere poco dopo mezzogiorno, ora locale, nei pressi di mercato rionale, il secondo invece in una zona vicino a un popolare incrocio dove sorge anche una moschea che era affollata per la preghiera mussulmana del venerdì. Non sono giunte rivendicazioni almeno per ora. Gli investigatori stanno esaminando il tipo di esplosivo usato per trovare similarità con altri attentati. Lunedì scorso a Lahore un’autobomba contro un ufficio della polizia segreta aveva ucciso la vita a 13 persone.
Il massacro è l’ultimo di una nuova ondata di stragi in Pakistan, dove continua l’offensiva nelle zone tribali del nord ovest a ridosso del confine afghano con il supporto degli attacchi lanciati dai droni statunitensi. Il governo ritiene di aver indebolito rete dei talebani e di aver ucciso il leader Hakimullah Mehsud nella turbolenta area tribale del Waziristan, ma rimane la minaccia dei numerosi gruppi integralisti che trovano supporto e terreno fertile nelle principali città pachistane.
venerdì 12 marzo 2010
Nuovo attacco a Lahore, bilancio di 30 morti in crescita
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