sabato 26 febbraio 2011

Pakistan, due contractor Usa arrestati

Si aggrava la crisi tra Pakistan e Stati Uniti dopo l'arresto di un altro presunto contractor americano a Peshawar, sorpreso col permesso di soggiorno scaduto da quattro mesi. E' il secondo cittadino Usa a finire in carcere in meno d'un mese dopo Raymond Davis, considerato il numero uno della Cia in Pakistan, incappato nelle maglie della giustizia dopo aver ucciso due sospetti rapinatori in pieno centro a Lahore e dopo essere stato trovato in possesso di fotografie di basi segrete, armi e altro presunto materiale spionistico. I due casi stanno mettendo a dura prova le relazioni tra Washington e Islamabad, alleato Usa nella lotta all'estremismo islamico, e hanno anche provocato una rottura tra i rispettivi servizi segreti che potrebbe portare a una "guerra di spie". Oggi il capo della Cia, Leon Panetta, ha telefonato al suo omologo dei servizi segreti dell'Isi, Ahmed Shuja Pasha, per rassicurare la collaborazione di Washington nell'inchiesta in corso e, probabilmente, anche convincere le autorità pachistane a garantire l'immunità diplomatica a Davis, finora negata nonostante le forti pressioni della Casa Bianca. Sarà l'Alta Corte di Lahore a decidere in merito il prossimo 14 marzo, mentre per il 3 marzo è già fissata una nuova udienza del processo per duplice omicidio e detenzione illegale di armi. A conferma della tensione tra i due servizi di intelligence, c'é anche una rivelazione del New York Times, secondo la quale l'Isi avrebbe chiesto alla Cia la lista dei contractor in servizio in Pakistan, che spesso operano sotto falsa identità a supporto delle operazioni con aerei droni nel nord-ovest o a protezione dell'arsenale nucleare. In base a dati ufficiali del ministero degli Esteri, diffusi ieri, sui 2.570 stranieri che lavorano in ambasciate e consolati, 851 sono americani, di cui 554 hanno l'immunità diplomatica (gli italiani sono 61 di cui 34 diplomatici). La questione sta però diventando più complessa dopo la detenzione di Aaron Mark De Haven, che lavora per una società privata di Islamabad, la Catalyst, che fornisce servizi di sicurezza. L'uomo è stato sorpreso con visto business scaduto dallo scorso 23 ottobre. Il cittadino statunitense, sposato con una donna locale e convertito all'Islam (con il nome di Aaron), é stato arrestato in un complesso residenziale di Peshawar, la turbolenta città della provincia pashtun di Kybher-Pakhtunkhwa. Al magistrato che ha prolungato la sua custodia cautelare di due settimane, ha detto che le autorità non gli avevano rinnovato il permesso. Non ci sono ancora conferme ufficiali di fonti diplomatiche americane che hanno chiesto l'accesso al detenuto. Alcuni media pachistani hanno però riferito che la polizia ha trovato in suo possesso "documenti importanti".

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