martedì 16 agosto 2011

La piazza vince in India, scarcerato pacifista Anna Hazare

La mobilitazione popolare ha costretto il governo indiano a fare marcia indietro e a disporre la scarcerazione di un leader di un movimento anti corruzione arrestato per impedire uno sciopero della fame previsto in un parco di New Delhi. La polizia aveva anche prelevato 1.400 dimostranti e li aveva rinchiusi in uno stadio di cricket. Con un colpo di scena all'ultimo momento Anna Hazare si e' pero' rifiutato di uscire dalla prigione fino a quando non otterra' il permesso di iniziare il suo digiuno pubblico e a tempo indeterminato. L'improvviso ordine di scarcerazione di Hazare, un paladino della difesa delle liberta' civili, e' giunto al termine di una giornata di alta tensione politica che aveva messo a dura prova i nervi del governo di Manmohan Singh gia' in difficolta' per il mega scandalo delle licenze telefoniche e dei Giochi del Commonwealth. Il pugno di ferro usato dalla polizia aveva provocato lo sdegno popolare e sollevato un'ondata di proteste popolari in tutta l'India, dagli stati himalayani fino alla citta' meridionale di Chennai. In serata a New Delhi, centinaia di persone si erano radunate con candele nell'arco di India Gate per chiedere la liberazione del 74enne attivista discepolo del Mahatma che gia' lo scorso aprile aveva sfidato il governo e ottenuto dopo quasi 100 ore di digiuno la promessa di una severa legge anti corruzione che pero' poi non e' stata mantenuta. Da indiscrezioni delle televisioni, che oggi hanno seguito il braccio di ferro con una diretta no stop, sembra che la scarcerazione sia stata chiesta dopo una riunione del governo a cui ha partecipato Rahul Gandhi, che fa le veci della leader del Congresso Sonia, ricoverata negli Stati Uniti. L'attivista era stato prelevato da poliziotti in borghese all'alba e poi portato nella famigerata prigione di Tihar con un ordine di sette giorni di custodia cautela. Secondo il ministro dell'Interno Palaniappam Chidambaram, il pacifista era stato arrestato perche' non aveva accettato alcune condizioni poste per la sua protesta. Con lui erano stati arrestati i principali collaboratori, tra cui la ex super poliziotta Kiran Bedi, un'altra icona dei diritti umani, gia' rilasciata nel tardo pomeriggio. L'arresto di Hazare era stato bollato come ''illegale'' dai suoi sostenitori che avevano minacciato di rivolgersi alla Corte Suprema. L'opposizione nazionalista del Bjp, che ha preso la palla al balzo per attaccare il Congresso, lo aveva paragonato alle leggi di Emergenza introdotte da Indira Gandhi nel 1975. Lo stesso Hazare, con il suo copricapo tipico e la tunica di cotone bianca, in un video messaggio registrato prima del suo arresto e posto su YouTube, aveva esortato i suoi a un ''arresto di massa'', una tecnica ispirata dal movimento di indipendenza gandhiano.

Nessun commento: