giovedì 13 ottobre 2011
Bhutan, nozze reali tra re Dragone e la studentessa
Il Bhutan, piccolo regno stretto tra i picchi himalayani di India e Cina, ha celebrato oggi le nozze del giovane re Jigme Khesar Namgyal Wangchuck con la ventunenne Jetsun Pema, una studentessa di origini non nobili e figlia di un pilota di aerei. Il monarca di 31 anni, definito dai giornali asiatici come il "principe azzurro dell'Himalaya" per la sua avvenenza, ha scelto una cerimonia semplice senza teste coronate o personaggi famosi, celebrata in diretta televisiva con un complessa liturgia officiata da cento monaci nello spettacolare monastero di Punakha, l'antica capitale del regno. Le nozze si sono svolte in un'atmosfera di altri tempi con un misto di tradizioni medioevali e rituali buddisti che sono ancora molto radicati nel "regno del Dragone tuonante" come è chiamato questo Paese, uno dei più affascinanti e esotici perché rimasto impermeabile alla modernità e al turismo di massa. Secondo il calendario astrologico della coppia, la celebrazione è iniziata esattamente alle 8.20 del mattino (ora locale) con l'arrivo del sovrano all'interno del principale cortile della fortezza del XVII secolo arroccata su un cucuzzolo con un panorama mozzafiato. Il sovrano, che nel 2008 è diventato il quinto "re del Dragone" dopo l'abdicazione del padre, vestiva un costume broccato a fiori con i simboli della monarchia, un lungo scialle giallo e la "corona del corvo" (uccello nazionale). Dopo poco tempo ha fatto ingresso anche la sposa vestita con un abito rosso ornato d'oro, tra rullio di tamburi e il suono delle lunghe trombe buddiste seguita da una processione di monaci, sbandieratori e anche un piccolo di elefante. A condurre l'elaborato rito è stato il capo spirituale del Bhutan detto Je Khempo dietro un enorme arazzo raffigurante re Zhabdrung, monaco guerriero fondatore del regno. Nella lunga serie di offerte propiziatorie, il re ha anche bevuto un calice di "ambrosia", un nettare simboleggiante la vita eterna, come quello della mitologia greca. Quindi re Jigme, scendendo da un trono sormontato da una statua dorata di Buddha, ha posto una corona di seta ricamata sul capo della emozionatissima e perfino spaventata fidanzata. Alla fine della cerimonia, gli sposi, visibilmente tesi, sono usciti per salutare parenti (il re ha quattro fratelli e cinque sorelle) e la piccola folla di sudditi che si era radunata fuori dal castello reale. Domani i festeggiamenti si sposteranno nella capitale di Thimpu, dove si terrà il banchetto ufficiale con i selezionati ospiti stranieri, tra cui anche Rahul e Priyanka Gandhi, i figli della presidente del partito indiano del Congresso Sonia Gandhi. La favola moderna del giovane "re Drago" che sposa la sua innamorata in un'atmosfera da fiaba ha catturato l'attenzione dei media mondiali. Il regno himalayano, famoso per aver sostituito l'indice economico del Prodotto nazionale lordo con la Felicità nazionale lorda, è spesso dipinto come uno Shangri Là incontaminato. Ma scavando dietro la facciata ci sono delle profonde crepe che sono riaffiorate pochi giorni prima delle nozze reali. Lo scorso 11 ottobre, due potenti esplosioni hanno scosso il mercato della città di Phuentsholing, sulla frontiera con l'India. Si sospettano guerriglieri comunisti che si battono per i diritti di decine di migliaia di rifugiati bhutanesi di etnia nepalese e religione indù esiliati al confine con il Nepal e l'India vittime di una "pulizia etnica" da parte della monarchia negli anni Novanta e che si trovano ora sotto la protezione delle Nazioni Unite.
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