giovedì 3 settembre 2009
Sri Lanka, allarme per i 280 mila sfollati tamil
Nei cosiddetti “welfare centers”, in realtà centri di detenzione, nelle ex zone di conflitto, ci sono ancora 280 mila tamil in condizioni di sovraffollamento e con il rischio di epidemie soprattutto ora che la stagione monsonica è alle porte. Il governo cingalese ha detto che 15 mila famiglie potranno tornare nelle loro case, ma la situazione rimane allarmante secondo le organizzazioni umanitarie che possono accedere ai campi, ma solo a patto di non rendere pubbliche le informazioni sulle condizioni degli sfollati. Un appello ad alleggerire la pressione dei centri gestiti dai militari nel distretto di Vavunya è arrivato anche dal leader dell’opposizione, l’ex premier Anil Wikremasinghe, secondo il quale due terzi degli sfollati potrebbero essere liberati subito e trasferiti presso amici o parenti in attesa della ricostruzione delle aree distrutte dall’offensiva contro i ribelli tamil terminata a maggio. Ma il governo teme che tra gli sfollati ci siano ancora migliaia di militanti delle Tigri Tamil che una volta ritornati nei propri territori potrebbero riorganizzare il movimento separatista. A preoccupare le Nazioni Unite e, in particolare, il segretario generale Ban Ki Moon sono anche le accuse di esecuzioni arbitrarie di presunti militanti tamil come mostrato da un filmato diffuso da un canale televisivo britannico.
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