sabato 23 aprile 2011
Lavoro minorile, storia di Moin Khan, 10 anni, ucciso dallo 'zio padrone'
Venduto dalla famiglia per poche centinaia di rupie, portato a New Delhi e costretto a lavorare per 15 ore al giorno insieme ad altri bambini in uno scantinato dove si producono i 'bindi', le minuscole decorazioni adesive che le donne indiane si mettono sulla fronte. E' la storia di Moin Khan, 10 anni, picchiato a morte con un bastone dallo ''zio padrone'' perche' era troppo lento e ora diventato un simbolo dello sfruttamento del lavoro minorile ancora ben radicato in India nonostante il progresso economico. Adottando lo slogan 'No more Moin' ('Mai piu' Moin'), un migliaio di persone ha marciato ieri sera a New Delhi per solidarieta' con la famiglia del bambino e per sensibilizzare le autorita' a combattere il fenomeno. Si stima che nella sola capitale ci siano mezzo milione di minori impiegati come domestici nelle case dei benestanti, nelle 'dhaba' (trattorie) e nei laboratori di ricamo, dove spesso si subappalta la produzione dei capi di abbigliamento della moda occidentale. La vicenda ha scoperchiato un velo su una realta' ben nota che conta migliaia di ''laboratori degli orrori'', come quello di Wazirpur, nel nord della capitale, dove i bambini lavorano in condizioni di schiavitu', con scarso cibo e in stanze buie e malsane che alla sera si trasformano in dormitori. Il datore di lavoro di Moin, che si chiama Salimullah e che e' anche uno zio materno, e' stato arrestato pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo martoriato dalle botte. La scoperta del delitto e' stata casuale. Ad allertare la polizia e' stato infatti il guardiano del cimitero (il bambino e' musulmano) dove gli altri piccoli lavoratori e alcuni adulti lo avevano portato in fretta e furia per seppellirlo. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, sulla base delle testimonianze di un fratello e di altri baby operai, ora sotto tutela di una ong, Salimullah aveva picchiato selvaggiamente il bambino lo scorso sabato perche' non riusciva a lavorare a causa di un malessere, non accorgendosi pero' di aver forzato troppo la mano. Le punizioni erano abbastanza frequenti nel laboratorio. Il padrone a volte usava ferri caldi per torturare i bambini oppure li appendeva mani e piedi al ventilatore a soffitto. In seguito al clamore suscitato dal caso, una ''task force' del comune di New Delhi contro il lavoro minorile ha avviato controlli a tappeto nella stessa zona industriale e ha sorpreso 34 minori impiegati in diverse attivita' e ora affidati ai centri sociali. Come Moin, la maggior parte di loro proviene dallo stato settentrionale del Bihar, uno dei piu' poveri, dove con 500 rupie, meno di 10 euro, si puo' comprare la vita di un bambino.
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