mercoledì 23 maggio 2012

PAKISTAN, CONDANNATO 'MEDICO' DI BIN LADEN

Il medico pachistano che, con lo stratagemma di una vaccinazione, aiutò la Cia a identificare Osama Bin Laden nel suo covo di Abbottabad, è stato condannato oggi a 33 anni d carcere per "alto tradimento". La sentenza contro Shakil Afridi, pronunciata da un tribunale del distretto tribale di Khyber in base al severo codice penale in vigore nelle aree pashtun, giunge come un'ennesima doccia fredda per gli Stati Uniti, che avevano chiesto il rilascio del chirurgo, ingaggiato dalla Cia per verificare la sospetta presenza del leader di Al Qaida nella cittadella militare a 100 chilometri da Islamabad, dove un anno fa è scattato il raid dei Navy Seals. Lo scorso gennaio era stato lo stesso segretario americano alla Difesa ed ex capo della Cia, Leon Panetta, ad ammettere che Afridi aveva aiutato l'intelligence americana e contribuito alla causa comune di sconfiggere il terrorismo. Ma per Islamabad, che lo aveva incarcerato subito dopo il blitz e sottoposto a un duro interrogatorio, il medico è un "traditore", e come tale è stato giudicato oggi dai giudici, che gli hanno anche inflitto una multa di 320 mila rupie (circa 3.500 dollari). Lo scorso anno la commissione speciale che indaga sull'uccisione di Bin Laden aveva già raccomandato la condanna di Afridi per spionaggio. Dopo diversi anni di carriera nel servizio sanitario nel distretto di Khyber, è stato esonerato un paio di mesi fa insieme a 17 collaboratori che avevano partecipato alla falsa campagna di vaccinazione. Subito dopo il verdetto, pronunciato in sua assenza, Afridi é stato trasferito nella prigione principale di Peshawar. Oltre all'imputazione di alto tradimento, è stato incriminato per cospirazione contro lo Stato e di attentato alla sovranità nazionale. La condanna potrà essere impugnata presso una corte di grado superiore. Da quanto era emerso da indiscrezioni di stampa, il medico aveva organizzato una falsa campagna di vaccinazione per l'epatite B nell'area dove viveva la famiglia di Bin Laden, composta da tre mogli e oltre una decina di figli di tutte le età. Una infermiera del suo team era entrata nella villa-bunker per somministrare i vaccini a bambini e ad adulti. Ma non è mai stato chiaro se in quella occasione è stato effettivamente prelevato il Dna dello sceicco saudita, utile per il suo riconoscimento. Sembra che la casa Bianca non fosse del tutto sicura che ci fosse il capo di Al Qaida nel complesso quando il presidente Barack Obama decise di condurre il raid, lo scorso 2 maggio. Nel corso di una intervista alla rete tv Cbs, Panetta aveva rivelato che Afridi aveva "aiutato a fornire informazioni che sono state molto utili all'operazione di eliminazione del capo di Al Qaida" e proprio per questo "non ha mai e in nessun caso tradito il Pakistan".

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