Decine di milioni di indiani che vivono lungo il fiume Gange sono più vulnerabili ai tumori rispetto al resto della popolazione a causa dell'alto tasso di sostanze cancerogene presenti nel corso d'acqua. Lo sostiene uno studio del National Cancer Registry Programme (Ncrp), un programma nazionale governativo nato una ventina di anni fa con lo scopo di fornire statistiche sui casi di tumore nel Paese, come riportato oggi dal Times of India in prima pagina. Il fiume, che è sacro per gli induisti, presenta un livello di metalli pesanti e sostanze chimiche che sono altamente tossiche per la salute. "Abbiamo notato che l'incidenza dei casi di tumore è maggiore lungo il bacino del Gange", ha detto al giornale il responsabile del Ncrp, A. Nandkumar aggiungendo che "il rapporto sarà presentato al ministero della sanità di New Delhi nel prossimi mesi". I tumori più frequenti sono quelli a vescica, prostata, fegato e apparato digerente. In particolare, l'inquinamento è concentrato a valle nei popolosi stati dell'Uttar Pradesh, Bihar e West Bengala. I veleni, come arsenico, cloruro, fluoruro, provengono da scarichi industriali non trattati. Sono molte le aziende, come le concerie, che riversano direttamente nel Gange o nei suoi affluenti senza alcun controllo da parte delle autorità locali.
giovedì 18 ottobre 2012
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