Un militante islamico del Kashmir, Afzal Guru, condannato a morte per l'attacco terroristico al Parlamento indiano nel 2001, è stato impiccato stamattina in una prigione di New Delhi e il suo corpo sepolto nel penitenziario. Il militante, appartenente al gruppo armato pachistano Jaish-e-Mohammed, era accusato di aver preso parte all'organizzazione dell'assalto al Parlamento di New Delhi costato la vita a nove persone, tra cui cinque poliziotti. L'India accusò il Pakistan di complicità nell'attentato che innescò una gravissima crisi tra i due Paesi che nei mesi successivi furono sull'orlo di una quarta guerra. L'esecuzione segue di pochi mesi quella del terrorista pachistano Ajmal Kasab, l'unico sopravvissuto del commando che quattro anni fa assaltò gli hotel di Mumbai. Dopo essere stata comminata nel 2002, la condanna a morte di Guru era stata rinviata diverse volte a causa dell'opposizione della comunità musulmana. La richiesta di grazia era stata respinta cinque giorni fa dal Presidente della Repubblica Pranab Mukherjee. Per precauzione, fin dalla notte, le autorità hanno imposto il coprifuoco nelle regione himalayana e in particolare nella città di Sopore, da cui proveniva il sospetto terrorista. Sono state bloccate anche le televisioni via cavo. La stessa famiglia é stata tenuta all'oscuro dell'esecuzione. Ai giornalisti il cugino Yaseen Guru ha detto di aver appreso la notizia dell'impiccagione solo dopo, da messaggi su Facebook. Una fonte del ministero degli Interni ha però detto di aver avvertito con una lettera raccomandata del rigetto della grazia presidenziale. (ANSA).
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