Anche se con i tempi solitamente lunghi della giustizia, la Corte Suprema indiana ha mostrato di voler considerare seriamente il ricorso dell'Italia che contesta l'applicazione delle leggi indiane al caso dei due marò e chiede la sospensione del processo penale in corso a Kollam, nello stato meridionale del Kerala. Nell'udienza di oggi, una giuria di due membri del massimo organo giudiziario di New Delhi, ha ordinato allo stato indiano e al governo del Kerala di presentare la propria posizione in merito alla petizione italiana. E poi ha rimandato al prossimo 8 agosto la valutazione su un eventuale congelamento del procedimento contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per l'accusa di duplice omicidio. La tesi sostenuta dagli italiani è che non è possibile lo svolgimento di un regolare processo come quello istruito dal tribunale di Kollam finché non si definisce la "madre di tutte le cause" e cioé quella sulla giurisdizione da applicare al caso. I marò contestano l'applicazione del codice penale indiano perché il reato è avvenuto in acque internazionali, su nave italiana e ha coinvolto personale militare in servizio anti pirateria previsto da convenzioni internazionali, d'altra parte però, si trovano a comparire davanti a un tribunale (la prossima udienza è il 25 luglio) dovendo sottostare alle stesse leggi che contestano. Il ricorso discusso oggi, il secondo pendente alla Corte Suprema, è diretto a ribaltare il giudizio dell'Alta Corte del Kerala che lo scorso 29 maggio con una sentenza di 60 pagine aveva respinto tutti gli argomenti del team legale italiano che chiedeva l'annullamento della prima denuncia della polizia del porto di Neendakara contro i marò per "mancanza di giurisdizione". A sostegno delle tesi italiane - almeno simbolicamente - ci sarà ora anche il tragico incidente di lunedì dove al largo di Dubai è morto un pescatore indiano scambiato per un assalitore da una nave militare Usa e dove - almeno finora - non è stata messa in dubbio la giurisdizione americana. Nel frattempo, gli avvocati dei marò in Kerala stanno preparando il ricorso contro il rifiuto di tradurre gli atti processuali dall'inglese all'italiano. Una fonte legale ha detto all'ANSA che lunedì sarà presentato un appello all'Alta Corte del Kerala contro la decisione pronunciata due giorni fa dal tribunale di primo grado di Kollam di negare ai due marò il diritto - essenziale per un giusto processo - a leggere nella propria lingua le accuse a loro carico .
giovedì 19 luglio 2012
Maro', la battaglia sulla giusdizione alla Corte Suprema
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