Lo stato settentrionale dell'Uttar Pradesh, uno dei più poveri dell'India e in crisi finanziaria, ha deciso di vendere i diritti televisivi del Kumbh Mela, il famoso pellegrinaggio induista che si terrà a partire dal 2013, per recuperare parte dei costi di organizzazione del gigantesco evento a cui partecipano milioni di fedeli. L'insolita iniziativa ha però creato un'infuocata polemica in India e ha mandato su tutte le furie i gruppi religiosi che si oppongono alla "commercializzaione" della cerimonia sacra considerata una delle più grandi del mondo. "Come è possibile che il governo pensi di fare soldi sfruttando gli eventi religiosi?" si è chiesto scandalizzato il responsabile di Ganga Sena, una delle numerose associazioni religiose coinvolte, citato dai media indiani. "E' come se si vendessero i diritti della Messa di Natale in Vaticano o della festa mussulmana dell'Id alla Mecca. Il governo dell'Uttar Pradesh non possiede il Kumbh Mela e non ha quindi alcun diritto di sfruttarlo economicamente", ha aggiunto. Il mega pellegrinaggio, che si tiene ogni 12 anni, si svolgerà dal 27 gennaio al 13 febbraio nella città di Allahabad sulle rive dei fiumi sacri Gange e Yamuna (e del mitologico Saraswati). Nell'ultima edizione del 2001, circa 40 milioni di persone avevano partecipato ai bagni rituali con enormi costi per l'organizzazione in termini di logistica e sicurezza.
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