giovedì 4 aprile 2013

Rahul Gandhi agli industriali, ''liberate energie dell'India''

 Il vicepresidente del partito del Congresso Rahul Gandhi, da molti indicato come futuro premier, ha chiesto agli industriali indiani di "formare un'alleanza" per costruire strade e creare impiego liberando così il grande potenziale della seconda più popolosa nazione al mondo. Parlando alla conferenza annua della Confindustria indiana Cii a New Delhi, il figlio della leader italo indiana Sonia, ha detto che il Paese è "un fermento di sogni e di idee che aspettano di essere realizzati: dobbiamo canalizzare l'energia della gioventù indiana ma abbiamo bisogno di strutture concrete per la crescita. L'industria deve aiutare il governo a costruire le opere pubbliche e la partnership tra pubblico e privato è la strada da seguire". Il discorso, durato 45 minuti, era molto atteso dagli imprenditori indiani che sono tradizionalmente più vicini al partito dell'opposizione di destra del Bjp ed è il primo importante intervento pubblico del 42enne Gandhi sull'economia. Alludendo alla sua candidatura a primo ministro nelle prossime elezioni del 2014, da molti data per sicura, ha affermato che "una persona sola non può risolvere i problemi di un miliardo di persone. Proviamo a dare il potere a un miliardo di persone e vedrete che tutto sarà risolto". Il delfino della potente Sonia ha poi parlato della "complessità dell'India come "ricchezza" se paragonata alla struttura centralizzata della Cina e anche degli Usa. "Se voi avete fatto fortuna in un ambiente così complicato come l'India - ha detto rivolgendosi ai numerosi magnati dell'industria seduti in platea - potete conquistare il mondo". Ha poi ricordato che il "tasso di crescita indù" (termine usato dagli economisti per indicare la stagnazione) è ora quello dell'Europa. Nel discorso, seguito anche dal corpo diplomatico di New Delhi, ha citato più volte le numerose esperienze di viaggio 'on the road' nelle campagne dell'India, dalle baraccopoli di Mumbai ai treni dove ha constatato "l'ottimismo della gente" anche nelle condizioni più misere e precarie.

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