Su Ansa
Tra le questioni irrisolte del primo anno di potere di Narendra Modi c'è quella dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati dell'omicidio di due pescatori e da oltre tre anni trattenuti in India. La disputa giudiziaria ha causato una profonda crisi nelle relazioni bilaterali con l'Italia e anche con la stessa Unione Europea. "Evidentemente -ha detto all'ANSA l'analista politico Subhash Agrawal, fondatore del think tank India Focus - i legami con l'Italia non sono considerati prioritari nell'agenda politica del premier. Non saprei quale altra spiegazione dare al suo totale silenzio sulla questione". Dopo la vittoria elettorale, si pensava che il 'decisionista' Modi, forte di un solido consenso politico, avrebbe trovato una veloce via di uscita allo 'pasticcio' giuridico che si è creato sulla legittimità della polizia anti terrorismo Nia incaricata di condurre le indagini. Invece sembra che la questione si sia di nuovo impantanata nelle sabbie mobili di New Delhi. Secondo Agrawal "a poco sono servite anche le pressioni del'Italia sull'Unione Europea e sull'Onu". "Modi ha mostrato un quasi totale disinteresse per Bruxelles - spiega - e ha privilegiato i legami con i tre Paesi che contano in Europa, ovvero Francia, Germania e Regno Unito". Non a caso, nel suo primo tour europeo lo scorso aprile è andato a Parigi e poi Berlino, passando prima da Hannover. "Mi dispiace dirlo - continua - ma per l'India, l'Unione Europea è solo un blocco commerciale e non una potenza geopolitica". D'altra parte, secondo l'analista, ci sono stati anche errori tattici e strategici da parte di Roma. "Invece della strada dell'arbitrato internazionale che mi sembra molto complicata e poco fattibile - conclude - potrebbe essere più utile costruire una rete di contatti diplomatici ed anche economici che possano favorire un dialogo distensivo e facilitare una soluzione che convenga ad entrambi i Paesi ".
Tra le questioni irrisolte del primo anno di potere di Narendra Modi c'è quella dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati dell'omicidio di due pescatori e da oltre tre anni trattenuti in India. La disputa giudiziaria ha causato una profonda crisi nelle relazioni bilaterali con l'Italia e anche con la stessa Unione Europea. "Evidentemente -ha detto all'ANSA l'analista politico Subhash Agrawal, fondatore del think tank India Focus - i legami con l'Italia non sono considerati prioritari nell'agenda politica del premier. Non saprei quale altra spiegazione dare al suo totale silenzio sulla questione". Dopo la vittoria elettorale, si pensava che il 'decisionista' Modi, forte di un solido consenso politico, avrebbe trovato una veloce via di uscita allo 'pasticcio' giuridico che si è creato sulla legittimità della polizia anti terrorismo Nia incaricata di condurre le indagini. Invece sembra che la questione si sia di nuovo impantanata nelle sabbie mobili di New Delhi. Secondo Agrawal "a poco sono servite anche le pressioni del'Italia sull'Unione Europea e sull'Onu". "Modi ha mostrato un quasi totale disinteresse per Bruxelles - spiega - e ha privilegiato i legami con i tre Paesi che contano in Europa, ovvero Francia, Germania e Regno Unito". Non a caso, nel suo primo tour europeo lo scorso aprile è andato a Parigi e poi Berlino, passando prima da Hannover. "Mi dispiace dirlo - continua - ma per l'India, l'Unione Europea è solo un blocco commerciale e non una potenza geopolitica". D'altra parte, secondo l'analista, ci sono stati anche errori tattici e strategici da parte di Roma. "Invece della strada dell'arbitrato internazionale che mi sembra molto complicata e poco fattibile - conclude - potrebbe essere più utile costruire una rete di contatti diplomatici ed anche economici che possano favorire un dialogo distensivo e facilitare una soluzione che convenga ad entrambi i Paesi ".
Nessun commento:
Posta un commento