giovedì 19 giugno 2008

Bashar al-Assad: "L'india può contribuire al dialogo e alla pace in Medio Oriente"


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“L’India gode di credibilità internazionale grazie al suo tradizionale supporto alla causa araba e alle sue buone relazioni con Israele” e può “giocare diversi ruoli” in favore della pace in Medio Oriente. Parlando davanti ai giornalisti, nel secondo giorno della sua visita a Nuova Delhi, il presidente siriano Bashar al-Assad ha di nuovo rivolto all’India un invito a contribuire alla stabilità e alla pace di una regione che è cruciale per la sua sicurezza energetica e anche per la presenza di una diaspora di 5 milioni di indiani. La diplomazia indiana può incoraggiare gli Stati Uniti a “prendere sul serio” il processo di pace e anche a svolgere un “ruolo diretto” nei negoziati come sta facendo ora la Turchia che un mese fa avviato il disgelo tra Siria e Israele. Il leader siriano ha rivolto il suo appello al premier indiano Manmohan Singh durante l’incontro di un’ora avvenuto ieri in cui è stata discussa anche la situazione in Iraq che continua a preoccupare Damasco. “La disintegrazione dell’Iraq potrebbe avere un effetto domino in tutta l’Asia” ha ricordato al-Assad aggiungendo che tutto dipenderà dalla futura amministrazione americana. Si è detto però molto ottimista sui recenti sviluppi per quanto riguarda il dialogo tra palestinesi e Israele e la crisi in Libano. “Un mese fa sarei stato molto più pessimista” ha dichiarato durante l’incontro con la stampa indiana che si è tenuto in un hotel della capitale.
In qualità di presidente di turno della Lega Araba ha poi assicurato l’appoggio all’aspirazione dell’India di entrare come membro permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu quando sarà riformato.
Era dal 1978 che un presidente siriano - allora era il padre Hafez al-Assad - non si recava a Delhi per una visita ufficiale. Durante gli incontri di ieri sono stati siglati anche tre accordi bilaterali. Al-Assad è accompagnato dalla moglie Asma, che è a capo dell’organizzazione non governativa Firdos (Fund for Integrated Rural Development of Syria) e che ha visitato una della numerose baraccopoli alla periferia della metropoli indiana.
La missione, che vede anche una tappa nel polo tecnologico di Bangalore, è dedicata anche a rafforzare le relazioni economiche che sono sottodimensionate con un interscambio di “appena” 500 milioni di dollari. Parlando davanti ieri alla CII, la Confindustria indiana, il presidente siriano ha invitato gli indiani a formare joint venture nel settore agricolo, minerario, energetico, informatico e della formazione professionale. Il tasso di crescita dell’economia siriana è passato da meno dell’1 per cento nel 2000 al 6,6 per cento registrato nel 2007 grazie al processo di riforme e liberalizzazione degli investimenti.

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