Il primo ministro pachistano Raza Yousuf Gilani si e' difeso oggi davanti alla Corte Suprema, che gli chiede di riaprire un processo per corruzione contro il presidente Asif Ali Zardari, invocando l'immunita' del capo dello Stato accusato di avere conti in Svizzera. Il battagliero premier, apparso all'appuntamento sorridente e scortato da ministri e una quarantina di parlamentari, ha vinto il primo round con i giudici ottenenendo un rinvio di due settimane che gli permettera' di presentare una nuova memoria difensiva. Una boccata di ossigeno per il governo sempre piu' indebolito per lo scontro con l'esercito e per il nuovo scandalo del ''Memogate'' che ha travolto Zardari. Altro protagonista della vita politica pachistana anche se da tre anni in esilio, alle prese conla magistratura e' l'ex presidente Pervez Musharraf, che aveva deciso di rientrare alla fine di gennaio. Ma l'annuncio fatto ieri dal ministro degli Interni Rehman Malik in Parlamento che l'ex generale, che si vuole candidare alle elezioni del 2013, potrebbe essere arrestato appena tocca il suolo pachistano, e' bastato a indurre un'improvvisa marcia indietro. E' anche probabile che Musharraf voglia aspettare il verdetto del massimo organo giudiziario, che lunedi' aveva convocato Gilani per ''oltraggio alla Corte'', un'offesa che potrebbe comportare la squalifica dall'incarico con la conseguente caduta del governo. Da ben due anni i giudici chiedono inftt a Gilani che presenti una richiesta scritta alle autorita' elvetiche per riaprire il fascicolo sul ''tesoro'' dei Bhutto chiuso grazie a un'amnistia introdotta nel 2007 da Musharraf, ma sospesa nel 2009 dalla Corte. A sua difesa, Gilani ha ribadito che il ''presidente gode di immunita' come i capi di Stato di tutto il mondo'' e che quindi non e' possibile intraprendere alcuna azione giudiziaria. Nella prossima udienza, il primo febbraio, Gilani non si dovra' piu' presentare di persona, ma bastera' il suo legale Aitzaz Ahsan. Il drammatico confronto tra potere giudiziario e potere esecutivo avviene sullo sfondo di un duro scontro con il capo dell'esercito, generale Ahfaq Parvez Kayani, e il suo collega dei servizi segreti dell'Isi, Ahmed Shuja Pasha. Proprio oggi The Express Tribune ha rivelato che l'incarico non gli sara' piu' rinnovato dopo il 18 marzo quando scade. E tocca proprio a Gilani nominare un successore. La crisi coincide anche con il minimo storico delle relazioni con gli Usa come mostra la porta sbattuta in faccia all'inviato Marc Grossman che ha dovuto rinunciare alla sua tappa a Islamabad.
giovedì 19 gennaio 2012
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