Un corteo di 485 bambini, vestiti da Mahatma Gandhi con il drappo di stoffa bianco intorno ai fianchi, gli occhialini tondi e la canna di bambù, hanno celebrato oggi l'anniversario della morte del celebre apostolo della non violenza ucciso a New Delhi 64 anni fa da un estremista indù. La sfilata dei "baby Gandhi", organizzata a Kolkata (ex Calcutta) è entrata nel libro dei Guinness dei Primati battendo un precedente record detenuto da 255 studenti mascherati da Mahatma. I bambini, dai 10 ai 16 anni, provenienti da famiglie disagiate hanno percorso mezzo chilometro ricreando la "Marcia del Sale" del 1930 nello stato settentrionale del Gujarat, una delle più famose proteste pacifiche di Gandhi contro gli inglesi e l'odiosa tassa sul sale. Nell'India di oggi, potenza economica emergente, l'ideologia gandhiana è ancora un'efficace arma di battaglia politica e di persuasione. Lo scorso anno, un attivista che si ispira al Padre della patria, il 76 enne Anna Hazare, è riuscito a sollevare un grande movimento nazionale di opinione contro il malaffare e la corruzione che ha messo in ginocchio il governo. La stampa straniera lo aveva persino battezzato il "nuovo Gandhi". Il nome e il pensiero di Mohandas Karamchand Gandhi continua anche a esercitare un grande fascino e potere simbolico sulle masse indiane. Lo dimostra la longevità politica della dinastia dei Nehru-Gandhi (nessun legame di parentela), giunta ora con Rahul Gandhi alla quarta generazione e che ha raccolto l'eredità del Mahatma (questo nome gli fu dato dal poeta bengalese Rabrindanath Tagore). Le celebrazioni per l'anniversario della morte di "Bapu" (come è invece affettuosamente chiamato dagli indiani) sono culminate al mausoleo del Rajghat, che segna il luogo dove è stato cremato in un parco della capitale dove sorgono i memoriali di tutti i grandi statisti. La presidente della Repubblica Pratibha Patil, il primo ministro Manmohan Singh, la leader del Congresso Sonia Gandhi hanno posato petali di fiori sulla grande lastra di marmo nero e osservato due minuti di silenzio. L'assassino, Nathuram Godse, impiccato il 15 novembre del 1948, è diventato da allora un icona di alcuni gruppi dell'estrema destra indù anti mussulmana. A Godse è dedicato anche un sito internet. E' invece commovente la storia, pubblicata oggi dai media indiani, del sergente Dev Raj Singh Thakur, colui che bloccò il killer dopo che aveva sparato da distanza ravvicinata il 30 gennaio del 1948 nel giardino di Birla House, dove il Mahatma era uscito per la preghiera serale. Gli ultimi suoi passi sono stati scolpiti nel marmo nel luogo diventato oggi un museo. La famiglia di Thakur, premiato nel 1952 con la massima onorificenza militare per il suo eroico gesto, conduce una vita di stenti aspettando ancora oggi un impiego promesso dal governo indiano ai tre figli
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