Una delegazione di otto italiani e una trentina di poliziotti indiani hanno iniziato stamattina una meticolosa perquisizione della petroliera Enrica Lexie, attraccata a un terminal del porto di Kochi, nel Kerala, dopo l'incidente che ha coinvolto i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Ipotesi di reato per il quale sta indagando anche la Procura di Roma che, come si appreso ieri in tarda serata, ha mutato in omicidio volontario l'intestazione del fascicolo affidato al sostituto Francesco Scavo e aperto in origine per tentato abbordaggio da parte di pirati. Durante il sopralluogo di oggi sulla Enrica Lexie sono state sequestrate le armi dei sei fucilieri del Battaglione San Marco che facevano parte della scorta anti pirateria della nave. La verifica, definita molto "complessa" dal commissario della polizia di Kochi, Ajit Kumar, è "conclusa nella sostanza" e manca soltanto "una parte inventoriale", secondo fonti della missione italiana che sta seguendo la vicenda, che si sono dette "soddisfatte" per "il clima di cooperazione" che si è creato con gli indiani: "Dopo tanti contatti ad alto livello, questo è il primo momento di cooperazione concreta con gli indiani", hanno fatto sapere le stesse fonti. Da indiscrezioni della stampa locale, gli investigatori "hanno sequestrato molte armi" che dovranno ora essere portate davanti al giudice di Kollam, che a sua volta ordinerà la perizia balistica, a questo punto cruciale per il destino dei due militari italiani. Potrebbero essere i fucili d'assalto Beretta in dotazione ai marò e altro materiale bellico. Come deciso dallo stesso tribunale competente per il caso, la confisca delle armi e il raffronto con i proiettili nel corpo dei pescatori e nella chiglia del peschereccio St. Anthony (ora sequestrato in porticciolo vicino a Kollam) dovranno avvenire alla presenza degli esperti italiani. A tale proposito sono arrivati da Roma due ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, Paolo Fratini e Luca Flebus, giunti stamattina direttamente da Roma. L'esame balistico si dovrebbe tenere appena terminata la perlustrazione sulla nave, probabilmente già lunedì, in un laboratorio di Trivandrum. La giornata era iniziata prestissimo con l'arrivo dei due carabinieri che, appena giunti a Kochi, sono partiti subito verso il Commissariato della polizia con il console generale di Mumbai Giampaolo Cutillo e il team della Difesa che sta seguendo ormai da una settimana la delicata vicenda. Dribblando la solita ressa dei giornalisti e televisioni indiane, sono saliti su una vedetta che li ha portati al terminal petrolifero dove è attraccata la Enrica Lexie, a circa 300 metri da riva, a metà tra l'isola di Wellingdon, dove sono detenuti i due marò e il caotico sobborgo di Ernakulam, sulla terraferma. Dopo ben sette ore, il commissario Kumar, che guida lo speciale team investigativo per condurre le indagini sul duplice omicidio, è arrivato a terra per un briefing con i giornalisti e per una breve pausa. Precisando la complessità dell'operazione, l'ufficiale ha precisato "le ricerche sono partite dal luogo in cui sono detenute le armi" e che "é stato confiscato tutto quello che era necessario", senza tuttavia fornire ulteriori dettagli del sequestro. Presumibilmente l'arsenale della Lexie si trova nella stessa plancia di comando dove sono rimasti per quasi tutto il giorno gli investigatori indiani e quelli italiani. A bordo della petroliera, cinta da filo spinato a prua proprio per fronteggiare gli attacchi dei pirati, sono rimasti in tutti questi giorni il capitano Umberto Vitelli, cinque italiani, altri quattro fucilieri e 19 marinai di nazionalità indiana. E' probabile che siano interrogati nell'ambito delle indagini che sono condotte con la massima urgenza prima della scadenza dei sette giorni di fermo il prossimo mercoledì.
sabato 25 febbraio 2012
Enrica Lexie, via a sequestro armi per perizia balistica
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