giovedì 1 marzo 2012

Enrica Lexie, altri quattro giorni di fermo per maro'

Ancora quattro giorni di fermo di polizia per i due maro' Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, mentre continua il braccio di ferro sull'accesso degli esperti italiani alla perizia balistica fondamentale per accertare la verita' sull'uccisione di due pescatori indiani lo scorso 15 febbraio al largo delle coste dello stato meridionale indiano del Kerala. Come ha sintetizzato il sottosegretario agli Esteri italiano Staffan de Mistura, la giornata e' stata ''convulsa'' e segnata da ''alti e bassi'', ma si e' chiusa con buoni risultati. Di sicuro, la notizia che i due militari abbiano evitato la carcerazione e' considerata molto importante e anche un segnale positivo per la continuazione delle indagini in un clima di collaborazione con gli investigatori. I due maro', trasferiti oggi al tribunale di Kollam, a tre ore di auto da Kochi, trascorreranno la notte nel circolo della polizia della stessa cittadina. Si tratta di una sistemazione ''altrettanto dignitosa e sicura'' di quella precedente vicino al porto di Kochi, dove erano stati rinchiusi lo scorso 19 febbraio dopo essere sbarcati dalla petroliera Enrica Lexie. Nell'ottica di rispettare il loro speciale status, i legali degli italiani hanno chiesto inoltre che non siano trasferiti in prigione dopo il 5 marzo, data di scadenza della custodia giudiziaria, ma ''in un altro posto che non sia un centro di detenzione'', come ha riferito l'avvocato B.Raman Pillai che rappresenta gli italiani e che oggi ha accompagnato i due maro' davanti al magistrato per il prolungamento del fermo. Sempre oggi, nello stesso tribunale a Kollam, nel caldo afoso di un'aula in cui sedeva il giudice Gopakumar, e' continuata la battaglia iniziata ieri sulla perizia sulle armi prelevate dalla petroliera e che deve essere effettuata in un laboratorio della polizia scientifica a Trivandrum. Su questa 'prova regina' c'e' grandissima suspense. Oggi l'Italia ha presentato una nuova domanda per permettere l'accesso dei due carabinieri del Cis, Paolo Fratini e Luca Flebus, a tutte le fasi dei test e non solo all'apertura delle casse e dei test di tiro. Il problema da risolvere, si e' appreso, e' legato al fatto che la polizia scientifica e' autonoma rispetto alla polizia dello Stato del Kerala, e che il regolamento riguardante le perizie che si svolgono nel laboratorio scientifico di Trivandrum non autorizza presenze esterne, neppure di agenti indiani e quindi tantomeno di stranieri. Domani il giudice dovrebbe pronunciarsi sulle modalita' e sul numero di esperti. Non ci sono invece novita' di rilievo sul fronte dell'altro importante ricorso dell'Italia all'Alta Corte del Kerala, teso a dimostrare che l'incidente e' avvenuto al di fuori delle acque territoriali dove non si applica la legge indiana ma il diritto internazionale. Il tribunale, che si trova a Kochi, ha chiesto ai legali italiani di produrre altri documenti a corredo della loro richiesta e ha rinviato l'esame a domani. ''Si tratta di una decisione complicata - ha osservato De Mistura in serata - che obbliga l'Alta Corte a procedere con prudenza ed a chiedere chiarimenti''. Per quanto ci riguarda, ''continuiamo a batterci perche' i nostri maro' non solo siano trattati in modo degno ma anche conforme al loro stato di militari in servizio che facevano il loro dovere nel difendere una nave che loro ritenevano attaccata da pirati e sulla quale lavoravano anche 19 marinai indiani'', ha precisato il sottosegretario che sta seguendo da Kochi tutti gli sviluppi della complessa vicenda.

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