lunedì 9 novembre 2009
Maldive, vertice dei Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico
Dal paradiso naturale delle Maldive, a rischio di inabissamento, arriva ancora una volta un pressante appello ai paesi ricchi perché riducano le emissioni di anidride carbonica responsabili del riscaldamento terrestre. Il dinamico presidente maldiviano Mohamed Nasheed, che lo scorso mese per provocazione aveva riunito il governo sott’acqua, ha questa volta esortato i paesi meno inquinanti e più vulnerabili al cambiamento climatico a dare l’esempio in vista del summit di Copenhagen e a azzerare le loro emissioni. L’appello è stato lanciato a una conferenza sul clima che si conclude oggi nella capitale Malé e a cui hanno partecipato 11 paesi considerati più a rischio per lo scioglimento dei ghiacciai, come il Nepal o per l’innalzamento del mare come le Barbados. Ma tra di loro ci sono anche alcuni tra i più poveri del pianeta come il Bengladesh e il Rwanda. “Se i Paesi più vulnerabili e in via di sviluppo si impegnano a ridurre le emissioni, coloro che si oppongono non avranno più alcuna scusa da accampare” ha detto Nasheed che si è ripromesso di rendere l’arcipelago a emissioni zero entro il 2020. Lo scorso mese il governo maldiviano aveva annunciato il progetto di costruzione di una mega centrale eolica che dovrebbe soddisfare meta del fabbisogno di energia elettrica dei 300 mila abitanti degli atolli minacciati da una crescente erosiane.
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