Il lancio di prova di un missile balistico a capacita' nucleare pachistano, a meno di una settimana dal test di un simile ordigno condotto dall'India, e' l'ultimo segnale della corsa al riarmo in Asia che si e' fatta piu' allarmante dopo il fallito tentativo della Corea del Nord di mettere in orbita un satellite. Il missile intermedio Shaheen-1A, testato oggi da una base militare segreta, e' una versione ''potenziata'' di un precedente vettore a corto raggio del ricco arsenale missilistico pachistano sviluppato con il supporto cinese. Non e' stato dichiarato, ma gli esperti sostengono che abbia una gittata di 4.500 chilometri, sufficiente quindi a raggiungere New Delhi o Mumbai.
Un comunicato dell'esercito ha riferito che il test e' stato positivo e che il razzo ha centrato un obiettivo prefissato nell'oceano Indiano. Come e' prassi, alcuni giorni prima, Islamabad aveva avvertito gli indiani dell'esperimento e chiesto di modificare le rotte degli aerei di linea. La prova di forza di Islamabad, partner degli Usa nella lotta al terrorismo islamico ma alleato per necessita' della Cina, va vista nell'ottica della vecchia rivalita' con New Delhi che continua a tenere in scacco l'intera regione sud-asiatica sotto lo spettro di un confronto nucleare, anche se di recente si sono visti segnali di distensione.
Dopo quattro guerre scatenate dall'annosa disputa sul Kashmir, il premier Yousuf Gilani ha detto di recente ''che l'era dei conflitti e' terminata e che siamo pronti a sederci intorno a un tavolo e a risolvere tutte le nostre contese come il Kashmir, Sir Creek, Siachen, risorse idriche o terrorismo''. Ma l'incubo di una guerra nucleare fa sempre paura. Uno studio di un think-tank scientifico americano, l'International Physicians for the Prevention of Nuclear War, rivela oggi che un conflitto atomico nel sud dell'Asia causerebbe la fame per un miliardo di persone.
Il lancio di prova non ha provocato alcuna reazione da parte della leadership indiana che lo ha definito la ''risposta all'Agni-V'', il primo missile intercontinentale da 5 mila chilometri lanciato con successo la scorsa settimana da una base spaziale militare al largo delle coste dell'Orissa e definito il 'China Killer'' perche', quando sara' pronto, ridurra' la netta superiorita' militare di Pechino. La notizia ha provocato molta irritazione tra i cinesi che hanno accusato New Delhi di ''mentire sulla reale gittata di 8 mila chilometri per non creare allarmismo tra gli altri Paesi''.
A differenza del programma missilistico nordcoreano, anche questo sponsorizzato dalla Cina, il botta e risposta tra India e Pakistan, entrambi ''pariah nucleari'' in quanto fuori dal Trattato di Non Proliferazione (Tnp), non ha destato troppa attenzione in Occidente. Non e' un segreto che gli Stati Uniti vedano con favore l'emergere di una potenza militare nell'area in grado di contenere l'aggressivita' cinese nell'Oceano Indiano. Ma temono il rischio di proliferazione nucleare in Pakistan per la presenza dei gruppi integralisti islamici e di al Qaida, soprattutto ora che si stanno preparando a lasciare l'Afghanistan
Un comunicato dell'esercito ha riferito che il test e' stato positivo e che il razzo ha centrato un obiettivo prefissato nell'oceano Indiano. Come e' prassi, alcuni giorni prima, Islamabad aveva avvertito gli indiani dell'esperimento e chiesto di modificare le rotte degli aerei di linea. La prova di forza di Islamabad, partner degli Usa nella lotta al terrorismo islamico ma alleato per necessita' della Cina, va vista nell'ottica della vecchia rivalita' con New Delhi che continua a tenere in scacco l'intera regione sud-asiatica sotto lo spettro di un confronto nucleare, anche se di recente si sono visti segnali di distensione.
Dopo quattro guerre scatenate dall'annosa disputa sul Kashmir, il premier Yousuf Gilani ha detto di recente ''che l'era dei conflitti e' terminata e che siamo pronti a sederci intorno a un tavolo e a risolvere tutte le nostre contese come il Kashmir, Sir Creek, Siachen, risorse idriche o terrorismo''. Ma l'incubo di una guerra nucleare fa sempre paura. Uno studio di un think-tank scientifico americano, l'International Physicians for the Prevention of Nuclear War, rivela oggi che un conflitto atomico nel sud dell'Asia causerebbe la fame per un miliardo di persone.
Il lancio di prova non ha provocato alcuna reazione da parte della leadership indiana che lo ha definito la ''risposta all'Agni-V'', il primo missile intercontinentale da 5 mila chilometri lanciato con successo la scorsa settimana da una base spaziale militare al largo delle coste dell'Orissa e definito il 'China Killer'' perche', quando sara' pronto, ridurra' la netta superiorita' militare di Pechino. La notizia ha provocato molta irritazione tra i cinesi che hanno accusato New Delhi di ''mentire sulla reale gittata di 8 mila chilometri per non creare allarmismo tra gli altri Paesi''.
A differenza del programma missilistico nordcoreano, anche questo sponsorizzato dalla Cina, il botta e risposta tra India e Pakistan, entrambi ''pariah nucleari'' in quanto fuori dal Trattato di Non Proliferazione (Tnp), non ha destato troppa attenzione in Occidente. Non e' un segreto che gli Stati Uniti vedano con favore l'emergere di una potenza militare nell'area in grado di contenere l'aggressivita' cinese nell'Oceano Indiano. Ma temono il rischio di proliferazione nucleare in Pakistan per la presenza dei gruppi integralisti islamici e di al Qaida, soprattutto ora che si stanno preparando a lasciare l'Afghanistan
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