Si è sciolto un altro nodo nell'intricata matassa della vicenda dell'Enrica Lexie: oggi la Corte Suprema di New Delhi ha ammesso un ricorso per incostituzionalità dell'arresto dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori al largo dello Stato indiano del Kerala. I giudici del massimo organo giudiziario hanno mostrato di voler prendere "sul serio" le obiezioni dell'Italia sull'illegalità della detenzione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: i due, sostiene da sempre Roma, sono militari in servizio anti pirateria e l'incidente è avvenuto in acque internazionali. La Corte ha chiesto al governo indiano e allo stato del Kerala di comparire nella prossima udienza dell'8 maggio per esporre le loro tesi. Dopo l'accordo sull'indennizzo ai familiari delle due vittime e l'eventualità della partenza a breve tempo della petroliera ancorata al largo di Kochi, questo nuovo spiraglio potrebbe forse far sperare in un possibile rilascio dei due militari e nella loro consegna alla giustizia italiana. Parallelamente si intensifica anche l'azione della diplomazia italiana. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, oggi a Giacarta, ha incassato il sostegno del collega indonesiano Marty Natalegawa. "Capisco le ragioni di entrambe le parti. Ho ascoltato la prospettiva italiana e auspico di poterla comunicare in modo appropriato, se può essere utile all'altra parte", ha detto dopo l'incontro con il capo della Farnesina. Lunedì prossimo, tra l'altro, si prevede che il giudice istruttore di Kollam estenda di altre due settimane la carcerazione preventiva dei due marò. Sarà l'ultima volta perché il 14 maggio si esauriscono i tre mesi di fermo di polizia. A proposito dei due fucilieri, sabato scorso Latorre è stato protagonista di un "gesto eroico" all'esterno del carcere di Trivandrum quando ha soccorso un fotoreporter indiano che era caduto e stava per finire sotto un veicolo. Una foto pubblicata sui media indiani immortala il balzo del marò tarantino che si lancia contro un autorisciò bloccandolo con le mani prima che investisse Aijaz Rahi, che lavora per Associated Press e che ha poi ringraziato Latorre attraverso i familiari presenti nel penitenziario per la visita quotidiana. La decisione della Corte Suprema di oggi è stata accolta con "soddisfazione" dal team legale guidato oggi dall'avvocato Harish Salve, uno dei più famosi legali indiani classificato dal settimanale India Today "al 18esimo posto tra le persone più influenti dell'India". "Ci trovavamo davanti a tre possibilità - ha detto all'ANSA una fonte italiana -: che i giudici respingessero 'ad limina' la richiesta; che dicessero che era legittima ma che bisognava comunque attendere la fine dell'iter dell'Alta Corte del Kerala; o ancora, come è successo, che riconoscessero che la sostanza del ricorso meritava un immediato esame". L'appello è stato presentato in base all'articolo 31 della Costituzione indiana che riconosce il potere della Corte Suprema di intervenire contro violazioni fondamentali sancite dalla Carta costituzionale. Nella sua esposizione, l'avvocato Salve ha sottolineato che il governo del Kerala non è competente nel caso della Lexie perché rientra nell'ambito del diritto internazionale e delle convenzioni dell'Onu. Il legale ha poi ricordato che il reato è avvenuto in acque internazionali come, tra l'altro, ricordato a sorpresa la scorsa settimana da un Avvocato dello Stato in un'altra udienza davanti alla Corte Suprema.
lunedì 23 aprile 2012
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