giovedì 12 aprile 2012

Orissa, maoisti rilasciano Paolo Bosusco

Apparso sorridente da un balcone di una casa di Bhubaneswar insieme all'ambasciatore italiano Giacomo Sanfelice e alla polizia indiana, Paolo Bosusco sara' presto in Italia per riabbracciare il padre e i familiari. La sua odissea come ostaggio dei ribelli maoisti, che controllano parte dell'India orientale, e' finita stamattina quando e' stato consegnato a dei giornalisti locali fuori dalla foresta di Kandkamal dove lui stesso si era addentrato il 14 marzo scorso in compagnia del turista e cliente Claudio Colangelo poi liberato dopo una decina di giorni.


La notizia del rilascio e' stata accolta con sollievo sia dalla Farnesina che da New Delhi e in particolare dal governo del'Orissa che ha condotto il delicato negoziato con i guerriglieri. Per la liberazione della guida turistica piemontese sono state fatte numerose concessioni tra cui la scarcerazione di 27 detenuti maoisti e la promessa da parte del governo locale di migliorare le condizioni delle popolazioni tribali.

''In questo mese ho imparato molto dai maoisti, ma sono contento di aver riguadagnato la mia liberta' - sono state le sue prime parole mentre lo portavano in auto nel capoluogo dell'Orissa dove si trova attualmete per esami medici. Gia' stasera e previsto l'arrivo a New Delhi e da qui il rimpatrio.

Sulla liberazione c'era stato stamattina un piccolo giallo, in quanto il leader ribelle Sabyasachi Panda aveva messo come condizione la concessione della liberta' provvisioria per una donna incarcerata da due anni.

Va ricordato che nelle mani dei maoisti, ma di un'altra fazione rispetto a quella di Panda, rimane il deputato dell'Oriossa, Jhina Hikaka, sequestrato dieci giorni dopo il rapimento di Bosusco e di cui non si sa piu' nulla.

Nessun commento: