domenica 18 ottobre 2009
Sud Waziristan, secondo giorno di bombardamenti
La tanto annunciata guerra in Waziristan meridionale è ufficialmente iniziata. Per il secondo giorno consecutivo diversi raid di cacciabombardieri, elicotteri e artiglieria hanno colpito le roccaforti dei militanti. Ma non ci sono notizie che emergono dalla remota regione tribale dove sarebbero stati già dispiegati 28 mila soldati. Le principali strade di accesso sono state chiuse. I militari avrebbero preso il controllo della cittadina di Spinkai Ragzai e anche di Kotkai, città natale del leader talebano Hakimullah Mehsud. Una ventina di militanti e diversi soldati sarebbero stati uccisi, ma è impossibile avere un quadro chiaro della situazione in mancanza di fonti. Il Waziristan meridionale, e in particolare la zona controllata dall’etnia tribale dei Mehsud, non è un’area facile da espugnare. Le milizie talebane, si stima dai 10 ai 15 mila uomini più un migliaio di militanti uzbeki affiliati ad Al Qaeda, starebbe opponendo una forte resistenza. Molti si sarebbero rifugiati nelle montagne al confine con l’Afghanistan in attesa dell’imminente stagione invernale. Sotto pressione degli Stati Uniti e anche dall’escalation di attentati dell’ultima settimana, il governo di Islamabad avrebbe deciso di combattere con tutti i mezzi gli estremisti islamici e, a differenza del passato, avrebbe anche il consenso delle forze politiche e dell’opinione pubblica. Il generale David Petraeus, capo del comando centrale statunitense, sarà domani a Islamabad probabilmente per coordinare le operazioni. Dal successo in Waziristan dipende molto probabilmente anche il successo della politica di Obama in Afghanistan.
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