Non c’era solo la sua seconda moglie nell’edificio distrutto due giorni nel Waziristan meridionale fa da un aereo drone americano, ma anche il leader dei talebani pachistani, Baitullah Mehsud, che sarebbe stato ucciso nell’attacco notturno. Fonti di intelligence hanno confermato la sua morte, anche se nessuno ha visto il corpo. I portavoce dei talebani hanno riferito che si sono già tenuti i funerali e che oggi dopo la preghiera del venerdì si riunirà il consiglio locale, la shura, per scegliere un successore alla guida del gruppo Tehrik-e-Taleban che conta migliaia di combattenti, tra cui ex mujahiddin e militanti di Al Qaeda.
L’eliminazione del supericercato Mehsud è un successo significativo per l’esercito pachistano che da alcuni mesi è impegnato in una controversa offensiva militare nella valle di Swat e nel sud del Waziristan. E probabilmente metterà anche a tacere le critiche di Islamabad contro l’uso dei droni della Cia sul proprio territorio contro le basi della leadership talebana. Negli ultimi due anni Mehsud è emerso come un personaggio di primo piano come mandante di una lunga serie di stragi tese a destabilizzare il Paese. E’ ritenuto responsabile anche dell’uccisione dell’ex premier Benazir Bhutto nel dicembre del 2006, su cui ora sta indagando una commissione delle Nazioni Unite. Secondo alcuni esperti si tratta di un duro colpo per i vertici talebani ma non significa la sconfitta. Come avvenuto in passato, ci sono almeno altri tre capi tribali del sud del Waziristan pronti a prendere il suo posto.
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