Il Pakistan rincara la dose con gli Stati Uniti condannando duramente il blitz di Abbottabad del 2 maggio scorso. In una risoluzione in 12 punti approvata dopo un dibattito di 10 ore, il parlamento di Islamabad ha chiesto al governo di ''rivedere i termini del suo impegno con gli Stat Uniti'', minacciando, neppure tanto velatamente, di interrompere i rifornimenti della Nato diretti in Afghanistan, che transitano attrraverso la frontiera pachistana. Il Parlamento ha poi chiesto la fine delle controverse operazioni segrete della Cia che contina a utilizzare i droni contro le roccaforti talebane del nord ovest. Proprio ieri un altro velivolo pilotato a distanza, il quarto dalla morte Bin Laden, ha ucciso 4 sospetti in Waziristan.
L'iritazione e' ormai palpabile a Islamabad e anche il crescente imbarazzo di esercito e servizi segreti che in una rarissima occasione si sono presentati ieri davanti all'assemblea legislativa per una seduta a porte chiuse per spiegare l'accaduto. Da quanto e’ trapelato, il capo del potente Isi, il generale Shuja Pasha, ha detto di aver gia’ offerto le proprie dimissioni. L'intelligence e' sotto il fuoco delle polemiche per non aver intercettato gli elicotteri invisibili usati dai Navy Seals e anche per la clamorosa rivelazione che Bib Laden viveva da sei anni nel suo covo in una tranquilla localita' montana a un chilometro da una prestigiosa accademia militare.
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