venerdì 8 luglio 2011

Kerala, sospesa la caccia al tesoro nel tempio

La Corte Suprema indiana ha sospeso oggi l'apertura di una cella segreta in un antico tempio del Kerala, nell'India meridionale, dove nei giorni scorsi è venuto alla luce un tesoro da favola valutato in circa 15 miliardi di euro. Lo riferiscono oggi i media indiani svelando anche una misteriosa "maledizione" associata al sotterraneo. La cella potrebbe contenere una più grande quantità di oro e gioielli, secondo i responsabili del tempio di Padmanabhaswamy, nel capoluogo di Thiruvananthapuram, che fino al 1947 apparteneva ai discendenti degli ex Maharaja. Ma in base alla superstizione popolare, chiunque entri all'interno sarebbe colpito dalla cattiva sorte, proprio come la famosa tomba del faraone egiziano Tutankhamon. Lo dimostrerebbe anche un serpente cobra che sovrasta la porta di ferro, l'unica ad avere una simile decorazione tra quelle dei cinque sotterranei finora aperti dalla commissione di giudici chiamata a stilare l'inventario dell'immenso patrimonio. Non è chiaro se la decisione delle Corte Suprema di sospendere le ricerche sia connessa alla "maledizioné" oppure dall'impossibilità di aprire i lucchetti della porta rimasta chiusa per 150 anni, come sostiene un esperto. I giudici si pronunceranno di nuovo il 14 luglio. Nel frattempo, un responsabile della famiglia reale di Travancore, che gestisce ancora il tempio, ha detto oggi che "i sacchi di gioielli e le monete d'oro provengono da offerte fatte dal re e dalla famiglia in occasioni di feste o di ricorrenze. G.S. Pradeep Kumar, presidente della fondazione chiamata Sree Chitra International Foundation, ha poi aggiunto che "il palazzo reale non ha alcuna pretesa sul tesoro, che appartiene alla divinità di Padmanabhaswamy, nome locale di Vishnù.

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