Oltre 70 militari sono stati uccisi in un'imboscata tesa dai ribelli maoisti in una giungla dello stato centrale del Chhattisgarh. Il massacro e' uno dei piu' gravi per le forze indiane che dall'anno scorso sono impegnate in una campagna militare contro i guerriglieri comunisti che controllano una vasta area del centro e nord est dell'India.
Dopo l'attacco avvenuto nel distretto di Dantewada, considerato una delle roccaforti maoiste, il premier Manmohan Singh ha convocato una riunione del consiglio ristretto di cabinetto per discutere di eventuali misure repressive, tra cui l'intervento dell'aviazione militare. ''Risponderemo con fermezza'' ha detto il sottosegretario agli interni Gopal Pillai.
Il ''martedi nero'' per l'esercito indiano ha anche sollevato dure reazioni dell'opposizione indu’ nazionalista del Bjp che ha definito l'attacco una "guerra contro l'India''.
Secondo la ricostruzione di agenzie di stampa indiane, l'attacco e' iniziato all'alba con un'imboscata a una pattuglia di uomini del Central Reserve Police Force, una forza paramilitare impegnata nella lotta ai maoisti che si trovava nella zona di ritorno da un'operazione di ''bonifica'' . Dopo che e' scattato l'allarme sono stati inviate delle truppe di rinforzo. I militari sono stati quindi accerchiati e uccisi da circa 700 guerriglieri nascosti dietro una collina e entrati in azione con fucili e bombe. ''Sono caduti in una trappola'' ha ammesso scioccato il ministro degli interni P.K. Chidambaram che ha anche ammesso un errore da parte dell'intelligence. Due giorni fa il ministro in visita a una ex base ribelle nel Bengala Occidentale aveva definito i maoisti dei ''codardi''. Chidambaram aveva rifiutato di recente una tregua proposta dal leder ribelle Kishanji.
Il bilancio delle vittime, fissato a 75 potrebbe allungarsi. Diversi militari del battaglione inviato come rinforzo e caduto nell'imboscata sono dispersi. Due elicotteri sono stati inviati sul posto per prelevare i feriti e i sopravissuti, ma anche i soccorritori sono finiti sotto il fuoco dei ribelli.
In base alle statistiche si e' trattato dell'attacco piu' sanguinoso, ancora di piu’ di quello del marzo 2007 quando i maoisti uccisero 55 poliziotti in una caserma sperduta del distretto di Bijapur, sempre in Chhattisgarh, uno stato famoso per le sue risorse minerarie.
Da quando il governo un anno fa ha deciso di intervenire con la forza, i ribelli comunisti hanno intensificato gli attacchi. L'ultimo in ordine di tempo e' dello scorso 4 aprile nello stato orientale dell'Orissa costato la vita a 11 soldati di un reparto d'elite. Lo scorso 15 febbraio, invece, nel distretto di West Midnapore, in Bengala Occidentale, 24 soldati di una forza regolare paramilitare sono stati colti di sorpresa e massacrati in un campo base.
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