Pubblicato su ANSA
NEW DELHI, 12 LUG - Pur con i tempi dell'elefante indiano, la vicenda dei maro' Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da oltre 16 mesi, sembra aver trovato il bandolo della matassa. ''Tutto indica una volonta' di chiudere l'inchiesta in agosto'' ha detto oggi l'inviato della Presidenza del Consiglio Staffan de Mistura a conclusione della sua missione a New Delhi, la terza dopo la sua nomina decisa agli inizi di maggio. Il diplomatico non se l'e' sentita pero' di azzardare una previsione sulla conclusione del processo. ''I tempi non saranno lunghi, ma è necessario agire con calma e seguendo una strategia chiara che porterà a una soluzione che, come mi è stato detto da parte indiana, sarà equa e rapida'' ha aggiunto commentando l'esito dell'incontro di oggi con il ministro degli Esteri Salman Khurshid. Sullo stesso tono e' intervenuto oggi anche il Segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, che dopo aver incontrato alcuni familiari di Massimiliano Latorre, ha ribadito "l'impegno dell'esecutivo a proseguire e intensificare ulteriormente, con determinazione e fiducia, le azioni intraprese per riportare i due militari presto a casa". In pratica e' rimasto soltanto lo scoglio dell'audizione dei quattro fucilieri del team anti pirateria in servizio sulla petroliera Enrica Lexie il 15 febbraio 2012 per completare le indagini e avviare il processo davanti a un 'tribunale ad hoc' composto da un solo giudice e gia' costituito a New Delhi. ''Sono sicuro che troveremo una formula alternativa seguendo alcune procedure formali" ha spiegato De Mistura senza entrare nei particolari, ma sottolineando la ''fermezza'' di Roma contraria a portare in India i quattro testimoni come richiesto dagli inquirenti. E' con sorpresa che solo oggi si e' appreso che Latorre e Girone sono stati sentiti due giorni fa dalla polizia della Nia (National Investigation Agency). L'interrogatorio, che e' stato ''corretto e appropriato'', secondo le parole dell'inviato, e' avvenuto nel piu' completo riserbo, tanto che e' completamente sfuggito alla stampa indiana. Un particolare che e' considerato positivo dopo le ''drammatizzazioni'' dei mesi scorsi. In realta', mercoledi' nel giorno stesso dell'audizione, il premier Enrico Letta ne aveva parlato alla Camera rispondendo ad una interrogazione di Giorgia Meloni (Fdi). ''Tutti i testi indiani sono stati interrogati. E' stato interrogato il comandante della nave ed il suo vice lo sara' fra poco'' aveva detto aggiungendo poi che era stata resa anche la testimonianza di Latorre e Girone ''i cui dettagli sono stati concordati con il collegio di difesa indiano in coordinamento con i nostri avvocati dello stato''. I due maro' hanno dichiarato che ''essi operavano sulla Enrica Lexie come agenti dello Stato nell'ambito di quanto previsto dalla legislazione italiana e dal diritto internazionale consuetudinario e pattizio vigente''. Letta ha poi annunciato che l'Italia sollevera' nuovamente davanti al tribunale ad hoc la questione della giurisdizione, una opzione prevista dalla sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio che aveva sottratto la competenza allo stato del Kerala sull'incidente avvenuto in acque internazionali.
NEW DELHI, 12 LUG - Pur con i tempi dell'elefante indiano, la vicenda dei maro' Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da oltre 16 mesi, sembra aver trovato il bandolo della matassa. ''Tutto indica una volonta' di chiudere l'inchiesta in agosto'' ha detto oggi l'inviato della Presidenza del Consiglio Staffan de Mistura a conclusione della sua missione a New Delhi, la terza dopo la sua nomina decisa agli inizi di maggio. Il diplomatico non se l'e' sentita pero' di azzardare una previsione sulla conclusione del processo. ''I tempi non saranno lunghi, ma è necessario agire con calma e seguendo una strategia chiara che porterà a una soluzione che, come mi è stato detto da parte indiana, sarà equa e rapida'' ha aggiunto commentando l'esito dell'incontro di oggi con il ministro degli Esteri Salman Khurshid. Sullo stesso tono e' intervenuto oggi anche il Segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, che dopo aver incontrato alcuni familiari di Massimiliano Latorre, ha ribadito "l'impegno dell'esecutivo a proseguire e intensificare ulteriormente, con determinazione e fiducia, le azioni intraprese per riportare i due militari presto a casa". In pratica e' rimasto soltanto lo scoglio dell'audizione dei quattro fucilieri del team anti pirateria in servizio sulla petroliera Enrica Lexie il 15 febbraio 2012 per completare le indagini e avviare il processo davanti a un 'tribunale ad hoc' composto da un solo giudice e gia' costituito a New Delhi. ''Sono sicuro che troveremo una formula alternativa seguendo alcune procedure formali" ha spiegato De Mistura senza entrare nei particolari, ma sottolineando la ''fermezza'' di Roma contraria a portare in India i quattro testimoni come richiesto dagli inquirenti. E' con sorpresa che solo oggi si e' appreso che Latorre e Girone sono stati sentiti due giorni fa dalla polizia della Nia (National Investigation Agency). L'interrogatorio, che e' stato ''corretto e appropriato'', secondo le parole dell'inviato, e' avvenuto nel piu' completo riserbo, tanto che e' completamente sfuggito alla stampa indiana. Un particolare che e' considerato positivo dopo le ''drammatizzazioni'' dei mesi scorsi. In realta', mercoledi' nel giorno stesso dell'audizione, il premier Enrico Letta ne aveva parlato alla Camera rispondendo ad una interrogazione di Giorgia Meloni (Fdi). ''Tutti i testi indiani sono stati interrogati. E' stato interrogato il comandante della nave ed il suo vice lo sara' fra poco'' aveva detto aggiungendo poi che era stata resa anche la testimonianza di Latorre e Girone ''i cui dettagli sono stati concordati con il collegio di difesa indiano in coordinamento con i nostri avvocati dello stato''. I due maro' hanno dichiarato che ''essi operavano sulla Enrica Lexie come agenti dello Stato nell'ambito di quanto previsto dalla legislazione italiana e dal diritto internazionale consuetudinario e pattizio vigente''. Letta ha poi annunciato che l'Italia sollevera' nuovamente davanti al tribunale ad hoc la questione della giurisdizione, una opzione prevista dalla sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio che aveva sottratto la competenza allo stato del Kerala sull'incidente avvenuto in acque internazionali.
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