Pubblicato su Ansa
''Per fortuna non ho subito ferite, ma sono stata percossa alla testa e spinta violentemente. Sono scioccata da tanta violenza da parte di religiosi in un luogo sacro''. Lo ha detto oggi all'ANSA la danzatrice Ileana Citaristi raccontando l'incidente di cui e' stata vittima durante un famoso festival sacro a Puri, nello stato indiano orientale dell'Orissa. L'artista, figlia dell'ex cassiere della Dc Severino Citaristi, abita in India da 32 anni ed e' diventata un'acclamata ballerina, oltre che studiosa di Odissi e altre antiche danze classiche indiane. ''Ieri mattina sono andata a Puri con un mio allievo per la festa religiosa di Lord Jagannath - racconta - e quando sono salita su un carro dove e' esposta la statua della divinita', due preti mi hanno chiesto mille rupie (equivalente a circa 12 euro, ndr). Mi sono rifiutata di pagare questa somma che mi e' sembrata esorbitante rispetto alle normali offerte dei devoti. Inoltre non era richiesta in quel frangente in cui si rendeva un semplice omaggio alla divinita'''. Di fronte al rifiuto della Citaristi, che parla la lingua Oriya, i due ''sacerdoti'' si sono infuriati e hanno reagito in modo violento. ''Mi hanno messo le mani addosso spingendomi giu' dal carro - spiega - e siccome io opponevo resistenza mi hanno colpito con dei pugni alla testa per tre volte in mezzo a tutta la folla. Urlavano che ero straniera e che non potevo essere li'. Purtroppo la polizia era piu' in basso a gestire la coda di fedeli che aspettava di salire sui carri e quindi non ho potuto chiedere aiuto a nessuno''. Era la prima volta che l'artista partecipava al Ratha Yatra (''sfilata di carri''), che e' terminato ieri con l'esposizione dei carri sacri davanti al famoso tempio medioevale dedicato a Jagannath (''Signore dell'Universo''). Il luogo sacro e' chiuso a non-indu' e non-indiani. L'annuale processione chiamata Ratha Yatra e' l'unica occasione in cui le divinita' sono portate all'esterno ed esposte al pubblico. ''Non penso sia un questione di xenofobia - aggiunge - ma soltanto di avidita'. Quando vedono una straniera, ne approfittano perche' hanno la prospettiva di ottenere piu' soldi''. L'incidente ha sollevato molto clamore e oggi appare sulle prime pagine dei maggiori quotidiani. Dopo l'aggressione, Citaristi si e' subito recata dai responsabili del tempio per denunciare l'accaduto. ''Spero che prendano provvedimenti - conclude - e che insegnino a questi religiosi un po' piu' di educazione''
''Per fortuna non ho subito ferite, ma sono stata percossa alla testa e spinta violentemente. Sono scioccata da tanta violenza da parte di religiosi in un luogo sacro''. Lo ha detto oggi all'ANSA la danzatrice Ileana Citaristi raccontando l'incidente di cui e' stata vittima durante un famoso festival sacro a Puri, nello stato indiano orientale dell'Orissa. L'artista, figlia dell'ex cassiere della Dc Severino Citaristi, abita in India da 32 anni ed e' diventata un'acclamata ballerina, oltre che studiosa di Odissi e altre antiche danze classiche indiane. ''Ieri mattina sono andata a Puri con un mio allievo per la festa religiosa di Lord Jagannath - racconta - e quando sono salita su un carro dove e' esposta la statua della divinita', due preti mi hanno chiesto mille rupie (equivalente a circa 12 euro, ndr). Mi sono rifiutata di pagare questa somma che mi e' sembrata esorbitante rispetto alle normali offerte dei devoti. Inoltre non era richiesta in quel frangente in cui si rendeva un semplice omaggio alla divinita'''. Di fronte al rifiuto della Citaristi, che parla la lingua Oriya, i due ''sacerdoti'' si sono infuriati e hanno reagito in modo violento. ''Mi hanno messo le mani addosso spingendomi giu' dal carro - spiega - e siccome io opponevo resistenza mi hanno colpito con dei pugni alla testa per tre volte in mezzo a tutta la folla. Urlavano che ero straniera e che non potevo essere li'. Purtroppo la polizia era piu' in basso a gestire la coda di fedeli che aspettava di salire sui carri e quindi non ho potuto chiedere aiuto a nessuno''. Era la prima volta che l'artista partecipava al Ratha Yatra (''sfilata di carri''), che e' terminato ieri con l'esposizione dei carri sacri davanti al famoso tempio medioevale dedicato a Jagannath (''Signore dell'Universo''). Il luogo sacro e' chiuso a non-indu' e non-indiani. L'annuale processione chiamata Ratha Yatra e' l'unica occasione in cui le divinita' sono portate all'esterno ed esposte al pubblico. ''Non penso sia un questione di xenofobia - aggiunge - ma soltanto di avidita'. Quando vedono una straniera, ne approfittano perche' hanno la prospettiva di ottenere piu' soldi''. L'incidente ha sollevato molto clamore e oggi appare sulle prime pagine dei maggiori quotidiani. Dopo l'aggressione, Citaristi si e' subito recata dai responsabili del tempio per denunciare l'accaduto. ''Spero che prendano provvedimenti - conclude - e che insegnino a questi religiosi un po' piu' di educazione''
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