L’economista Muhammad Yunus ha perso un altro round nella battaglia per restare a capo della banca Grameen da lui creata una trentina di anni fa. L’alta Corte del Bangladesh ha respinto un ricorso contro l’esonoro per raggiunti limiti di eta’ e altre violazioni in merito alla sua nomina a direttore esecutivo. La scorsa settimana il governo, che possiede il 25% della banca, lo aveva esautorato in modo sbrigativo facendogli capire che era giunto il momento di andare in pensione. Ma il settantenne ‘’banchiere dei poveri, aveva puntato i piedi e deciso di passare alle vie legali.
I giudici hanno detto che la rimozione dall’incarico e’ ‘’perfettamente legittima’’ perche’ la carica che gli e’ stata rinnovata nel 1990 non puo’ eseree mantenuta da chi ha superato I 60 anni di eta’. La sentenza non e’ pero’ definitiva e i legali stanno ora preparando l’appello.
Subito dopo il verdetto, i suoi simpatizzanti sono scesi in strada a Dacca con dimostrazioni di salidarieta’ e striscioni sul grattacielo dove ha sede la Grameen. Inoltre, a Washington, la segretaria di stato americana Hillary Clinton, ha espresso preoccupazione per la vicenda del banchiere che doveva incontrare proprio ieri.
Yunus, che nel 2006 ha vinto il premio NOBEL per la Pace, gode di un largo seguito internazionale, ma di recente la sua immagine e’ stata oscurata da un’accusa di malversazione e altri guai giudiziari che secondo i suoi sostenitori fanno parte di una campagna di diffamazione orchestrata dall’entourage della premier Sheik Hasina, che di recente lo aveva accusato secondo le sue parole di ‘’succhiare il sangue dei poveri’’ e che non gli aveva mai perdonato il tentativo, 4 anni fa, di fondare un proprio partito.
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