mercoledì 30 marzo 2011

India-Pakistan, vittoria dei ''blu'' e della pace

In un clima effervescente e di delirio collettivo, India e Pakistan si sono sfidati oggi a colpi di cricket e di diplomazia in uno stadio dello stato nord occidentale del Punjab davanti ai due primi ministri, al gotha dell'industria indiana e a una carrellata di star di Bollywood. Il duello sul campo e' stato vinto dagli ''uomini in blu'' della nazionale indiana che entra cosi' nella finale del mondiale che si terra' a Mumbai contro lo Sri Lanka sabato prossimo. Ma a vincere questo duello, che ha svuotato le citta' e tenuto un miliardo di persone con il fiato sospeso per oltre 8 ore, e' stato il processo di pace. La diplomazia del cricket, rilanciata da New Delhi con l'invito al premier pachistano a seguire insieme il match, ha dato un nuovo impulso ai negoziati tra le due potenze nucleari asiatiche che avevano congelato i rapporti dopo le stragi di Mumbai di due anni fa. In una pausa del lungo match, i due primi ministri, l'indiano Manmohan Singh e il pachistano Raza Yousuf Gilani, hanno tenuto delle discussioni ''estremamente positive'' e ''incoraggianti'' per la ripresa dei negoziati in calendario nei prossimi mesi, secondo le parole di una portavoce. Questo nuovo capitolo nelle relazioni dei due Paesi sara' ricordato come ''spirito di Mohali'' dal nome dello stadio dove si e' svolto l'incontro e trasformato in una fortezza per la paura di attentati terroristici. Nonostante le apprensioni della vigilia e le enormi misure di sicurezza, compresa una no fly zone e lo schieramento di 2 mila teste di cuoio, non si sono registrati incidenti. I due capi di governo hanno tenuto un ''vertice'', definito ''informale'', durante una cena organizzata prima della fine del match e a cui hanno partecipato le due delegazioni composte da diversi ministri e da personalita' politiche, tra cui la presidente del Congresso Sonia Gandhi. Sono stati discussi ''svariati argomenti'', ha detto la portavoce Nirupama Rao in una conferenza stampa, precisando che lo scopo e' ''la normalizzazione dei rapporti''. Dopo l'attacco di Mumbai, il governo di New Delhi aveva tenuto una linea ''dura'' sulla richiesta di processare i responsabili dell'assedio agli hotel costato la vita a 166 persone. Il disgelo e' arrivato all'inizio dell'anno e poi, grazie all'euforia sportiva, e' stato confermato nel primo round di negoziati dell'altro ieri a New Delhi, quando Islamabad ha acconsentito a cooperare con gli investigatori indiani e a istituire un telefono rosso sull'antiterrorismo. L'incontro sportivo, definito la ''madre di tutte le sfide'', ha creato un'enorme euforia e un clima di delirio collettivo. A New Delhi, come nelle altre metropoli indiane, si sono svuotate le strade e i mercati per tutto il pomeriggio e parte della serata. Secondo un sondaggio sei indiani su dieci oggi hanno disertato il posto di lavoro. Oltre un miliardo di telespettatori hanno visto la partita a casa o in strada, dove si sono formati fitti capannelli davanti alle televisioni di negozi o posti di ristoro.

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