Su Radio Svizzera Italiana
La mega frode del quarto colosso informatico indiano Satyam non ha solo provocato un terremoto finanziario e borsistico, ma sta anche facendo tremare il governo di New Delhi, preoccupato per le ripercussioni negative sul settore trainante dell’Information Technology, già pesantemente colpito dalla recessione mondiale e dall’allarme terrorismo. Il fondatore di Satyam, Ramalingan Raju, reo confesso di aver gonfiato i bilanci per diversi anni per circa un miliardo di dollari, è caduto dalle stelle alle stalle. Raju, figlio di contadini con un master in economia ad Harvard, è stato arrestato insieme a suo fratello e rischia addirittura la prigione a vita per una frode che è stata paragonata a quella dell’americana Enron del 2001. Ma ora si tratta di salvare l’azienda che ha se nel polo tecnologico di Hyderabad e fondata da Raju circa 20 anni fa. Satyam, che in sanscrito significa “verità”, ha 53 mila dipendenti e vanta come clienti le principali multinazionali soprattutto americane. Il governo ha ora rimpiazzato l’intero consiglio di amministrazione e cercherà di salvare l’azienda che fino a pochi mesi fa era una delle blue chip più promettenti della borsa di Mumbai, nonchè esempio di buona gestione finanziaria. Lo stesso Raju, ora in una cella insieme a criminali comuni, era stato premiato in più occasioni come imprenditore modello.
Ma quello che è più grave è che la mega frode solleva pesanti dubbi sui sistemi di auditing e di certificazione dei bilanci che nel caso di Satyam erano stati affidati alla società Pricewaterhause Coopers. Il governo dovrà occuparsi anche di questo se vuole restituire smalto al suo gioiello più prezioso.
domenica 11 gennaio 2009
Mega frode Satyam, interviene il governo
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