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Il primo ministro Manmohan Singh potrebbe lasciare già domani l’ospedale Aiims di Nuova Delhi dove ha subito un’operazione chirurgica per l’impianto di un secondo bypass alle coronarie. L’intervento condotto sabato scorso da un’equipe medica di Mumbai sarebbe perfettamente riuscito e le sue condizioni sarebbero “eccellenti”. Secondo il bollettino dei medici, Singh “è in grado di tornare al lavoro” e potrà svolgere “un ruolo attivo” negli appuntamenti elettorali di primavera.
La convalescenza record del premier, che ha 76 anni e che in passato aveva già subito un intervento al cuore, ha messo a tacere le speculazioni su un eventuale cambio della guardia all’interno a favore del giovane Rahul Gandhi, primogenito della leader del partito del Congresso, Sonia Gandhi. Grazie al successo dell’intervento, Singh potrà partecipare attivamente alla prossima campagna elettorale per il rinnovo del parlamento nazionale che a maggio giunge al termine della legislatura quinquennale. Il voto che coinvolgerà oltre 600 milioni di indiani dovrebbe tenersi in quattro fasi dall’8 aprile al 15 maggio, ma le date non sono ancora state ufficializzate dalla Commissione Elettorale indiana che dovrebbe riunirsi la prossima settimana.
In vista dello scontro con la destra del Bjp (Partito Indiano del Popolo), la coalizione di governo guidata dal Congresso sembra essere già entrata in clima elettorale. Approfittando della riduzione della bolletta petrolifera, l’esecutivo ha deciso oggi di abbassare il prezzo di benzina e diesel rispettivamente dell’11 e del 6 per cento. Il ribasso, che è il secondo in pochi mesi, era già stato largamente anticipato come manovra per ridurre le pressioni inflattive, soprattutto sui ceti deboli che sono il serbatoio di voti del congresso e per far ripartire l’economia. Per l’anno finanziario che terminerà il 31 marzo 2009 si prevede una crescita della ricchezza del 6,8 per cento, il tasso più basso degli ultimi sei anni.
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