venerdì 14 novembre 2008

Osama bin Laden indebolito? Lo dice la Cia

In onda su Radio Svizzera Italiana
Mentre la Casa Bianca si prepara a un radicale cambio della guardia che avrà conseguenze anche sulla crociata contro il terrorismo islamico, sembra che Al Qeada cominci a dare i primi segni di cedimento secondo la Cia impegnata in questi mesi in una dura offensiva nel nord-ovest del Pakistan. A un seminario a Washington il numero uno dell’intelligence americana Michel Hayden ha detto che bin Laden “sarebbe completamente isolato e obbligato a spendere la maggior parte delle sue energie a cercare di sopravvivere”. E’ la prima volta dopo tanto tempo che gli Stati Uniti ammettono chiaramente che lo sceicco saudita è vivo e che si nasconde lungo la frontiera afghano-pachistana. Hayden ha anche aggiunto che la maggior parte delle minacce di attentati terroristici proverrebbe da quell’area popolata da tribù di etnia pashtun. Al Qaeda avrebbe rafforzato qui la sua presenza, mentre si sarebbe indebolita in Iraq, Arabia Saudita, Indonesia e Filippine.
Ma il super ricercato bin Laden, sarebbe tagliato fuori dalla gestione quotidiana delle operazioni e questo a causa della morte naturale o uccisione di molti suoi luogotenenti. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli attacchi missilistici con aerei droni della Cia contro presunte basi nel nord ovest, nonostante le proteste del governo di Islamabad che li considera una flagrante violazione della sovranità nazionale. L’ultimo bombardamento è avvenuto la scorsa notte contro una casa in un villaggio del nord del Waziristan e avrebbe ucciso 12 persone, la maggior sospetti combattenti di Al Qaeda di diverse nazionalità. Sarebbe il ventesimo raid americano negli ultimi tre mesi.

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