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Spinte dai tagli finanziari e dal calo degli iscritti, le università italiane vanno a caccia di studenti in India. Sette atenei hanno partecipato all’European Higher Education Fair che si è conclusa oggi a Nuova Delhi e che è stata organizzata dalla Commissione Europea con l’obiettivo di attirare l’attenzione degli studenti indiani che vogliono studiare all’estero, ma che cercano un percorso accademico alternativo a quello offerto da Stati Uniti o Australia, le destinazioni preferite insieme a quella tradizionale del Regno Unito. Alla fiera, inaugurata dal Commissario europeo all’istruzione Jan Figel, erano presenti 90 università dai 27 Paesi dell’UE. Per l’Italia, oltre al Ministero degli Esteri, c’erano l’università Cà Foscari di Venezia, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Torino e quella del Piemonte Orientale, l’Università della Calabria, l’Università di Genova, l’Orientale di Napoli e Bocconi University di Milano. In totale sono circa 160 i corsi di laurea in inglese, soprattutto in materie scientifiche ed economiche, offerti dagli istituti accademici agli studenti stranieri. Le discipline più richieste dagli indiani sono ingegneria, moda e gestione aziendale. In molti casi c’è la possibilità di ottenere borse di studio attraverso i popolari programmi di Erasmus Mundus o con i numerosi accordi di scambio siglati dalle università italiane e indiane.
In particolare la Bocconi, che ha anche un ufficio di rappresentanza a Mumbai, ha siglato accordi di scambio a livello di “Master of Science” con 8 prestigiosi istituti che nel 2007 hanno coinvolto 23 studenti italiani e altrettanti indiani.
venerdì 14 novembre 2008
Università italiane a caccia di studenti indiani
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