lunedì 24 novembre 2008
Mayawati lancia la sfida a Sonia Gandhi
La battaglia tra Sonia Gandhi e Mayawati, le due “dame di ferro” della politica indiana, è iniziato ieri con un duello a distanza a Nuova Delhi dove tra quattro giorni si tengono le elezioni per il rinnovo del parlamento locale. La leader del Congresso è atterrata con un elicottero per un comizio elettorale in un quartiere nella parte occidentale della capitale abitato dalla classe operaia tra un coro di “Sonia Gandhi Zinzabad” (Viva Sonia Gandhi). La sua rivale, Kumari Mayawati, leader dei “dalit”, gli ex intoccabili, e primo ministro dell’Uttar Pradesh (lo stato indiano più popoloso con 160 milioni di abitanti) è invece scesa in campo agli antipodi della metropoli a Trilokpuri, un rione popolare, dove erano radunati 20 mila sostenitori secondo il suo partito, il Bahujan Samaj Party (BSP), che ha come simbolo l’elefante e che per la prima volta ha presentato candidati in quasi tutti i collegi elettorali di Delhi. Mayawati è apparsa nel suo salwar kamise di chiffon rosa come al solito e ha ricevuto in regalo una corona d’oro. Molti dei suoi sostenitori erano arrivati in bus dal vicino Uttar Pradesh per acclamare la “Behenji”, “sorella”, come è chiamata questa cinquantunenne “single”, ex insegnante, figlia di genitori “intoccabili”, ma che è anche la più grande contribuente indiana. Il patrimonio personale di Mayawati è simile a quello degli attori di Bollywood. Ha una grande passione per i gioielli, ma anche una grande capacità di raccogliere fondi per il partito. La sua immagine è controversa per via di una serie di scandali finanziari che l’hanno travolta in passato, tra cui quello riguardante la costruzione di un centro commerciale vicino al famoso mausoleo del Taj Mahal, nella cittadina di Agra. L’hanno accusata anche di condurre una vita fastosa nel suo palazzo di Lucknow dove è protetta da 350 poliziotti. Ma la leader del BSP ogni volta è riuscita a risorgere dalle ceneri e ha rimontato la china con una vittoria a sorpresa nell’aprile del 2007 quando il suo partito conquisto la maggioranza in Uttar Pradesh grazie all’appoggio “trasversale” delle caste alte dei brahmini e del ceto sociale medio dei commercianti e degli artigiani. Da allora Mayawati ha lanciato il guanto di sfida niente meno che alla leader Sonia Gandhi e al figlio Rahul, suo erede politico e forse anche prossimo candidato alla carica di primo ministro. Con le elezioni generale previste per aprile-maggio 2009 e un mini test elettorale in corso in queste settimane in sei stati del nord dell’India, la sfida si fa rovente. Alcuni hanno perfino paragonato Mayawati al presidente americano eletto Barack Obama, l’afroamericano diventato il beniamino delle comunità emarginate e che ha promesso una svolta radicale con il passato.
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